Assessorato Agricoltura e Foreste ieri, oggi, domani: stessa incompetenza stesso
Bruxelles, 15 novembre 2002
IERI
..”il primo difetto della nostra commercializzazione era l’incapacita’ di far conoscere i propri prodotti. Utilizzando i fondi comunitari, siamo riusciti ad intervenire nelle fasi di produzione, scoprendo che e’ la qualita’, non la quantita’ che fa scattare la competizione… sbagliando si impara ed abbiamo detto stop.
Abbiamo fatto molta strada, questo e” certo, ma adesso i privati devono imparare ad auto.governarsi, non con i propri soldi, non e’ questo che intendo, ma con le proprie capacita’”
Queste le illuminanti affermazioni dell’ex assessore all’Agricoltura toto’ Cuffaro, pronunciate nell’austera sala convegni della Fiera del Mediterraneo in occasione del seminario “promozione all’estero dei prodotti agroalilmentari Siciliani” la manifestazione “europartenariat Italia sud 2000”.
Per Cuffaro quindi, l’obiettivo era non tanto la grande distribuzione (e forse aveva ragione) , ma piu’ semplicemente l’apertura di mercati di nicchia.
Sempre secondo Cuffaro, non e’ l’imprenditore che si deve far carico delle sue iniziative pubblicitarie e promozionali, ma la regione, ……quindi il cittadino.
OGGI
L’attuale assessore all’Agricoltura invece, ha come obiettivo consolidare ed acquisire le quote di mercato dei prodotti agro-alimentari all’interno della moderna distribuzione. Indicando nei super/iper e discount la valvola di sfogo per i prodotti Siciliani.
Come dire: quantita’ invece che qualita’.
La continuita’ con Cuffaro e’ solo nel pensiero economico – anche per l’attuale assessore i programmi sono a carico della regione anche se solo al cinquanta per cento. Ma ancora il cittadino paga …
Qualcosa di nuovo comunque c’e’ nelle disposizioni dell’assessorato, si e’ aggiunta adesso la copertura delle spese di promozione anche per quelle aziende che alle fiere a cui l’Assessorato partecipa in giro per il mondo con scarsi risultati (scarsissimi o inesistenti quelli dell’Assessorato Cooperazione che udite udite, effettua la stessa attivita’ promozionale molte volte con stand o missioni nello stesso paese in cui e’ presente l’Agricoltura) intendono avvalersi di un proprio importatore locale. In poche parole, la regione siciliana interviene anche nelle spese che l’importatore dovrebbe sostenere direttamente. Non sappiamo quanto sia legale tutto cio’, sappiamo pero’ che e’ concorrenza sleale !
Ci sarebbe molto da dire anche sulle aziende che vengono proposte al consesso internazionale. In alcuni casi fanno sorridere i produttori stranieri e che fanno affermare a buyers ed importatori stranieri che i produttori Siciliani per la maggior parte non sono in grado di sopperire a richieste quantitativamente credibili per la grande distribuzione, che i prodotti offerti sono quasi sempre “over quoted” anche se viene sempre ribadito che si tratta di produzione di alta qualita’, che i produttori Siciliani quasi sempre non sono in grado di esportare non conoscendo le problematiche connesse all’invio delle merci, per l’ignoranza dei mercati che vorrebbero conquistare, che quasi sempre non presentano export list prices, che non conoscono i costi del trasporto, che non sanno quanti pallet di merce contiene un container da 20 piedi, che molti non conoscono la lingua inglese, che non hanno una organizzazione interna per l’export (ufficio commerciale estero), ed infine che quasi sempre non si riesce a definire un accordo commerciale in quanto si ripromettono di continuare il discorso attraverso fax per rispondere a tutta una lunga serie di domande ed informazioni che il buyers pone per decidere sul tamburo se acquistare o no.
Invece di portali in vacanza all’estero bisognerebbe obbligarli a frequentare – ma a loro spese -dove possono imparare cosa vuol dire mercato, commercio, globalizzazione ed export.
Cambia il timoniere, cambiano i programmi, ma non cambia il risultato negativo ed inconcludente di un’Assessorato incapace ad amministrare con oculatezza ed intelligenza i soldi pubblici.
Finche’ dura, tutti in vacanza, tanto paga il cittadino!.
Cuffaro docet! Le aziende devono imparare ad auto-governarsi, non con i propri soldi, ma con quelli della comunita’. Questo e’ il capitalismo assistito della regione siciliana.
DOMANI
Sappiamo quindi che si sperpereranno ingenti risorse (milioni di euro) per portare a spasso nel mondo aziende e funzionari regionali (con costi da capogiro) senza risultati, non sappiamo quale nuove pensate avranno i nuovi assessori, ma certamente dai fatti di ieri e di oggi possiamo affermare che anche per il futuro, si continuera’ a sprecare denaro pubblico. Almeno in questo i politici Siciliani – che sono rimasti senza stipendio a novembre e che hanno svuotato la Cassa Regionale per incapacità a governare ed amministrare – non sono secondi a nessuno.
Nessun parli, la Sicilia e’ autonoma!
L’Altra Sicilia – al servizio della Sicilia e dei Siciliani