Il governo di Caino
Il governo Monti nasce all’insegna della continuità degli scandali e dello scempio che la politica ha fatto e persiste a fare dello Stato. Vengono arrestati gli amministratori dell’Enav per corruzione e mazzette versate all’UDC di Casini (e non solo) e l’Avvocato Pitruzzella autore di un libro scritto a quattro mani con Cuffaro viene nominato, per volontà di Schifani condivisa da Fini, Autority dell’Antitrust un organismo assolutamente inutile come tutte le altre autorità ma che assegna emolumenti milionari e poi pensioni strabilianti ed oscene ai suoi dirigenti.
Una cosa ignota ai più è che l’avvocato Pitruzzella è autore di un progetto di riforma dello Statuto Siciliano che allinea la regione a quanto di peggio si è evoluto nell’ordinamento dei poteri locali e ne cancella i tratti progressisti.
Fini parla a Verona e fa il terrorista. Se cade il governo Monti, cade l’Italia! Potenza del professore bene ammanigliato a Bruxelles ed a Berlino! Ci dobbiamo affidare a lui come a colui che essendo ben introdotto negli ambienti c he contano in Europa potrà salvare l’Italia dal default al quale era stata spinta dalla speculazione internazionale fatta da banche a lui tutt’altro che ignote come la Goldmann Sacks.
Berlusconi interviene con una intervista al Corriere della Sera e fa il saggio ed il padre della patria. Non parla più di staccare la spina a Monti e dice che questi durerà fino alla scadenza della legislatura. Dice che non si ricandiderà e che neppure Monti farà il candidato. Deve avere avuto assicurazioni solidissime sui suoi processi e sul suo impero economico e mediatico.
Il “Giornale” pubblica una nota allarmata sul risparmio degli italiani che è diminuito moltissimo e che ha messo in crisi anche le banche. Le famiglie non solo non sono in grado di risparmiare ma hanno eroso i loro gruzzoletti per sopravvivere e fare sopravvivere i giovani precarizzati e mal pagati che non riescono a mettere su casa. E’ la prova che un Paese sta bene in tutte le sue parti se i lavoratori vengono retribuiti con giustizia e rispettati nei loro diritti e che precipita nella recessione se questo viene meno. Un prolungato regime di bassi salari che dura dai famigerati accordi di concertazione del 1993 ha annichilito la capacità di risparmio e la gente stenta a sopravvivere.
Questa è l’Italia che si vorrebbe ancora penalizzare con la reintroduzione dell’ICI che è la beffarda versione popolare della patrimoniale che viene risparmiata ai ricchi ma imposta ai poveri ed anche ai poverissimi.
Tantissimi lavoratori e tantissimi pensionati a 600 euro mensili ed anche meno possiedono la casa che hanno potuto farsi a prezzo di sudatissimi e quasi insopportabili mutui. Ebbene piuttosto che essere aiutati dovranno pagare per il tetto che li protegge. L’obiettivo dei liberisti è ridurli alla condizione dei sessanta milioni di americani che vivono nelle roulottes o addirittura per strada. Nel progetto Bilderberg il ceto medio deve essere abolito e la classe operaia deve essere retrocessa nelle aree sociali della emarginazione piuttosto che avere un ascensore verso il ceto medio.
La crisi italiana non finisce con il governo Monti e la svolta istituzionale con la formazione di una maggioranza assoluta che diventa Caino delle classi subalterne costituisce una anomalia, una degenerazione della democrazia che è già una dittatura della borghesia corrotta e satolla che potrebbe sfociare in una rivoluzione.
Il Quarto Stato, escluso dal Parlamento dove non c’è un solo partito di sinistra o comunista, chiamato a reggere il peso di tutta la crisi ed il costo che l’Italia borghese deve pagare per transitare nella zona di sicurezza dell’Europa dei ricchi, potrebbe non accettare di essere spremuto e vilipeso e messo con le spalle al muro.
I massmedia parlano di un gradimento di Monti nel Paese pari a quello del Presidente della Repubblica. Questo gradimento potrebbe essere l’effetto della liberazione da Berlusconi e dalla sua cricca e l’illusione di un governo fatto di persone dabbene che lavoreranno per il bene comune. Ma queste persone dabbene hanno idee e programmi di governo che peggioreranno la condizione delle masse popolari. Non c’è una sola proposta che porti sollievo, un segnale amichevole a difesa dei deboli.
Si potrebbe introdurre il Salario Minimo Garantito ed abolire la legge Biagi che consente quasi cinquanta modalità diverse per eludere i diritti dei giovani lavoratori.
Si potrebbe ridurre il programma delle Forze Armate da destinare i risparmi ad un progetto di asili nido.
Si potrebbe fare un programma di cantieri di lavoro (come si usava fare una volta) nelle regioni in cui la disoccupazione è più forte come la Sardegna o la Calabria. Ma non si fa niente e si aizzano i giovani contro i lavoratori che sono “troppo” tutelati secondo la falsa e velenosa espressione di Monti.
Fini si spinge fino a promettere ai giovani i posti che i licenziamenti facili renderanno disponibili. Una operazione di ruffianaggio politico alle imprese che sostituiranno con giovani biagizzati senza diritti lavoratori che hanno maturato diritti ed anzianità nel corso della loro vita lavorativa.
Le carriere lavorative vengono abolite per i lavoratori che diventano tutti “usa e getta” come fazzoletti di carta. Otto milioni di lavoratori “pesanti” a tempo indeterminato con diritti maturati con contratti che li rispettavano, quaranta anni di età media, che sono anche il patrimonio umano di sapere e di esperienza delle loro aziende, sono l’obiettivo di un governo che è espressione della volontà della confindustria e dei suoi alleati. Ci sarà macelleria umana che difficilmente potrà essere sopportata.
L’anno che viene potrebbe farci vedere una Italia in rivolta. Non è detto che la classe operaia non trovi un sindacato disposto a difenderla ed un partito comunista in grado di interpretarne i bisogni. L’adesione di CGIL CISL UIL ai programmi liberisti di Monti non sarà sufficiente ad evitare lo scontro sociale.
Pietro Ancona