La verità sul Banco di Sicilia di Antonino Macula
Recentemente, parlando con un amico ben informato ed esperto in questioni bancarie, ho scoperto la vera storia relativa alla vicenda “Banco di Sicilia” che, com’è tristemente noto, è stato inglobato prima in “Capitalia” e poi in “Unicredit”. Oggi, purtroppo, di Siciliano il BdS conserva solo il nome (e non si sa sino a quando).
Per noi Siciliani, questo “inglobamento” non ha costituito una “innocua” operazione societaria priva di effetti significativi sulla nostra collettività, ma ha prodotto e continuerà a produrre sulla nostra economia conseguenze devastanti.
In primo luogo perché la raccolta dei risparmi delle virtuose famiglie siciliane non verrà investita nell’isola (non almeno nella stessa misura di prima), ma viene preferenzialmente dirottata a vantaggio delle fallimentari imprese del nord. In secondo luogo perché il BdS, facendo ormai parte del gruppo Unicredit, non ha più la sede legale in Sicilia e quindi il relativo gettito fiscale non va più alle casse regionali ma prende, come gran parte dei tributi pagati dai Siciliani, la via della “Padania” (tutto ciò anche a causa della scellerata recente sentenza della corte costituzionale italiana che ha clamorosamente cassato l’art. 37 del nostro Statuto).
In pratica la Sicilia, e più in generale il Mezzogiorno, non ha più un proprio sistema bancario, o meglio, tutto quello che esiste funziona a scopo di “rapina” piuttosto che a scopo propulsivo come dovrebbe essere.
Nel merito, i soliti polentoni italioti ci hanno fatto credere che tutto questo è solo colpa nostra; ci hanno detto che “chi è causa del suo mal pianga se stesso”; ci hanno detto che siano stati noi stessi “Terroni” a far si che il BdS non ce la facesse più a reggersi sulle proprie gambe da solo. E ci hanno voluto quindi far credere che è grazie alla loro solita garibaldina magnanimità e generosità che il BdS si sarebbe salvato. Il “garibaldino” Geronzi avrebbe quindi salvato il BdS facendolo confluire in “Capitalia”.
Ed è qui che si perpetra per l’ennesima volta la vile menzogna italiana. La verità è che i fatti stanno esattamente al contrario: Il BdS era una banca SOLIDISSIMA, CON IMPORTANTI E CONSOLIDATI ATTIVI DI BILANCIO. MENTRE CAPITALIA ERA UNA BANCA TRABALLANTE E SULL’ORLO DEL FALLIMENTO.
Altro che salvataggio del Banco di Sicilia. La verità è esattamente opposta, cioè IL BANCO DI SICILIA HA SALVATO CAPITALIA. Insomma, per noi Siciliani, a distanza di centocinquant’anni, continua a ripetersi la farsa italiota che oltre al danno ci procura la beffa.
Mi vien da chiedere, ma quando questi nostri “eroi” smetteranno di preoccuparsi dei nostri problemi e la smettano di “venirci a salvare” restandosene A CASA PROPRIA???? NON ABBAMO BISOGNO DEL LORO AIUTO. CI LASCINO SEMPLICEMENTE IN PACE…E DA SOLI.
ANTUDO!!
P.S. A proposito di Banche, informo i cari fratelli Siciliani, qualora non lo sapessero che esiste una unica e sola Banca veramente Siciliana (e non solo di nome): LA BANCA POPOLARE DI RAGUSA, alla quale, ciascun Siciliano che ama davvero la sua terra dovrebbe rivolgersi (a parità di costi), e che offre un eccellente servizio.
Antonino Macula
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