Il Parlamento delle vacche
Scilipoti è un giuda? No è un signor nessuno, un semplice parlamentare. Chi lo conosceva prima del suo “passaggio” al Pdl alzi la mano. E’ una scoreggia venuta dallo spazio profondo come quasi tutti i deputati e i senatori messi lì (“scelti”) dai padroni dei partiti, di TUTTI i partiti. Qui non si possono più fare sconti a nessuno. In Parlamento non ci sono vergini e neppure extravergini. Si parla di mercato delle vacche, ma sono le stesse vacche che ne parlano, a partire da Casini per arrivare a Fini.
La legge elettorale voluta dal centrodestra e benedetta dal centrosinistra di Prodi per due anni e mezzo (il tempo necessario per far maturare il diritto alla pensione ai parlamentari) ha eliminato l’elezione diretta del candidato e ha creato le aziende della politica che hanno come ricavi i soldi pubblici e nessun costo. Tutto profitto.
Aziende perfette per farsi i cazzi loro. Ci sono l’amministratore delegato che decide per tutti, il capo del personale che recluta i dipendenti, il tesoriere che amministra i finanziamenti pubblici, il responsabile della comunicazione che gestisce i giornali di partito, eccetera, eccetera.
I dipendenti sono scelti tra gli amici, i parenti fino al terzo grado (mogli in prima fila), i fedelissimi, i portatori di pacchetti di voti, le amanti, i condannabili alla ricerca di immunità, i compari, i raccomandati. Un’umanità gaudente eletta PRIMA delle elezioni, a tavolino.
Il nostro voto non vale nulla. Qualcuno si fa eleggere comprando lui stesso il seggio, per investimento o per vanità, di questo non ho le prove, ma sono più che plausibili un paio di milioni di euro per diventare senatore, un milione e mezzo per diventare deputato.
Il 14 dicembre si vota pro o contro Berlusconi, il grande corruttore, a cui do un consiglio disinteressato, quello di saltare da solo prima di essere buttato di sotto dagli altri.
Il 14 si leveranno alti nel cielo di Roma i muggiti delle vacche, più che un Parlamento sarà un’enorme stalla. Le vacche voteranno, si indigneranno, si daranno qualche cornata, ma per finta. Terminata la farsa rimarrà il letame.
Un Parlamento incostituzionale, auto eletto, con più di cento tra condannati e inquisiti, celebrerà in anticipo il Santo Natale. Nel presepe profano di Montecitorio ci saranno però solo le vacche, il resto, dal Bambin Gesù alla democrazia, lo hanno fatto sparire da tempo.
Fonte: beppegrillo.it