Appello alla Comunità Italiana all’Estero per sostenere gli emigrati italiani truffati nel caso INCA-CGIL in Svizzera
Noi del Comitato Difesa Famiglie (CDF) dei truffati nel caso INCA-CGIL in Svizzera chiediamo a tutta l’emigrazione italiana di appoggiarci nella nostra lotta contro un patronato che non vuole assumersi le proprie responsabilità.
Il direttore dell’ufficio INCA-CGIL di Zurigo Antonio Giacchetta ha per anni rubato le pensioni di clienti dell’INCA-CGIL falsificando documenti e firme. Oggi parecchi truffati si ritrovano sprovvisti del capitale o della rendita della cassa pensione senza che le strutture Italiane si assumano le loro responsabilità. Non osiamo pensare ai connazionali che possono decedere prima che sia fata giustizia. Il patronato durante tutti questi anni non ha controllato in modo opportuno l’operato del direttore.
Abbiamo chiesto senza alcun riscontro aiuto alle strutture competenti italiane per l’estero. Abbiamo chiesto loro vanamente di adempiere i doveri della Legge 30 marzo 2001, n. 152 che regola le responsabilità per gli istituti di patronato e di assistenza sociale.
Ci sentiamo umiliati di riscontrare che le strutture italiane all’estero sapevano da parecchio tempo e non hanno reagito difendendo subito i diritti dei pensionati truffati. Sergio Sinchetto, responsabile INCA-CGIL per l’estero, ha sin dall’ inizio scaricato tutte le colpe su Giacchetta senza mettere mai in discussione i controlli sull’ operato dell’ ufficio INCA-CGIL di Zurigo. Non c’è stata nessuna collaborazione con il CDF per trovare una soluzione per tutti i truffati che si erano rivolti all’ INCA-CGIL in buona fede per mettere le loro questioni pensionistiche in mano ad un patronato che dovrebbe rappresentare gli interessi dei lavoratori.
L’unica risposta che il patronato è stato capace a darci: “rivolgetevi al nostro avvocato…“
Nel frattempo Giacchetta è stato scarcerato dopo nemmeno otto mesi. Non ha fatto dichiarazioni sui retroscena del caso né su dove siano i soldi rubati.
Dimostraci che non siamo soli: firma anche Tu la nostra lettera allegata e inviala al presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi dimostrando ai responsabili INCA-CGIL che anche se ci troviamo all’estero non possono agire come vogliono calpestando i nostri diritti.
Comitato Difesa Famiglie
Maggiori infpormazioni, filmati e altre documentazioni: www.c-d-f.ch
Segue l’appello insieme alla lettera per il Presidente del Consiglio dei Ministri.
Marco Tommasini
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(Nome e Cognome)
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(Via)
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(Città)
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(Nazione)
Silvio Berlusconi
Palazzo Chigi
Piazza Colonna 370
00187 Roma – Italy
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(Data)
Presidente Silvio Berlusconi
Le scrivo a riguardo della truffa alla previdenza sociale perpetrata da un direttore dell’INCA/ CGIL a numerose famiglie di connazionali a Zurigo. Le famiglie si trovano ora da oltre un anno in uno stato di indigenza e di abbandono. La prego di usare la propria influenza per assicurare che i connazionali truffati ricevano il capitale della previdenza sociale sottratto da un ufficio che svolge funzioni per conto del Governo italiano, il patronato Inca. Il Governo, ha mandato una persona e ha dato un’autorizzazione ad un istituto che, invece di compiere il suo dovere, ha derubato i propri assistiti.
Mi aspetto, quindi, un’azione concreta del Governo che sia l’esercizio di un diritto che questo interessato ha già acquisito e di cui il Governo italiano è responsabile quanto meno sul piano oggettivo e civile.
Il Governo non lasci cento famiglie italiane nella condizione di impossibilità a sopravvivere. La ringrazio anticipatamente per ricevere un riscontro a questa situazione drammatica.
Distinti saluti
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(Il Tuo nome)