Nesci da porta e trasi da finestra
Nel 2011 il mercato del trasporto ferroviario si aprirà alla concorrenza globale, grazie alla rete a grande velocità che attraverserà il Paese da nord a sud – pardon a Napoli – e consentirà anche alle compagnie straniere di operare sul territorio nazionale.
La Sicilia pero’ sarà ancora esclusa, come accade da sempre quando si tratta di futuro per i suoi figli.
Il nuovo presidente TNV, l’immarcescibile e ingileppato Montezemolo, sempre in prima linea ( ma quali sono i suoi meriti?) ci ha comunicato dallo schermo tv la sua letizia e il percorso virtuoso dell’alta velocità che si fermerà pero’ a Napoli, per risalire verso il nord e nord est, lasciando ancora la Sicilia fuori dalle mappe economiche che il Paese sta disegnando, sempre sulle spalle e alla faccia dell’Isola. Fermo restando l’interesse affaristico delle aziende del Nord per quel progetto Ponte sullo Stretto, ancora tutto da vedere…
Che resta da dire? La storia si ripete, anzi siamo noi siciliani che permettiamo che si ripeta: una specie di sindrome di Stoccolma che ci fa adulare il carnefice, nonostante compia sulla nostra pelle le torture più malvagie. Non si tratta più di sonno, ma di ignoranza e di mancanza di dignità.
Infatti siamo stati capaci di scendere in piazza, non per festeggiare l’anniversario dell’ottenimento dello Statuto di Autonomia, celebrazione dovuta se avessimo a cuore il nostro avvenire, ma per inneggiare, con le camicie rosse fatte indossare ai nostri ragazzi, all’anniversario di “garibardo” e dello scempio dell’Isola e alle parole di circostanza che il Presidente della Repubblica ci ha elargito con la solita generosità, quando non deve metterci niente del suo…
Infatti L’ALTRA SICILIA deve ricordare la sua assenza ai funerali di Stato delle vittime di Giampilieri, (giustificata da una caviglia fuori posto) e deve ricordare l’impegno profuso dal presidente per la salvaguardia dello stabilimento Fiat di Termini Imerese: nessuna dichiarazione, nessun intervento, la chiusura accettata come un necessario capitolo della ristrutturazione voluta da un capriccioso amministratore ammalato di Americanite, senza alcuna considerazione per gli oltre 2000 addetti e per le loro famiglie.
L’ALTRA SICILIA ricorda anche che i siciliani – noi – niente abbiamo pero’ fatto per opporci a quella chiusura: niente, neanche uno sciopero, perchè ci siamo spaventati della minaccia di perdere due ore di straordinari mentre stavamo perdendo… l’intero stipendio e il posto di lavoro ce lo stavano giocando. I sardi, loro, si sono incatenati davanti a Montecitorio e oggi l’Alcoa ha annunziato un piano di ristrutturazioni che non contempla pero’ la dismissione dello stabilimento nel Sulcis.
Siciliani, ma chi avrebbe douto difenderci? Napolitano, che ancora è in arretrato di scuse (articolo unità ) o Scajola, che stava brigando per via del fagutale, o Raffaele Lombardo, Presidente di casa sua soltanto?
Ma la storia, nonostante tutto, continua a mordersi la coda: ricordate che il giro d’Italia ha cancellato l’Isola da questa sua edizione 2010? Ebbene, probabilmente un siciliano di Messina, già campione mondiale juniores, Vincenzo Nibali, attraversa le strade del giro come protagonista e probabilmente potrebbe esserne il vincitore finale.
La Sicilia, ancora una volta gettata fuori da interessi economici e mediatici esterni, rientra prepotentemente con un siciiano eccellente, come eccellenti sono tutti i siciliani, specialmente quelli che hanno trovato nella Diaspora di un popolo, la loro storia personale.
Ricordate poi che la televisione italiana non riesce a riempire il suo palinsesto serale ed è capace di elargirci serate di filmati registrati o di Porta a Porta che parla di diete dimagranti o di processi orami passati in prescrizione, tanto sono datati?
Ebbene dovremmo prendere esempio dalla televisone francese. Perchè , direte voi?
Perchè sono riusciti a mandare in onda, in seconda serata, su TF 3, canale nazionale, uno spettacolo musicale dedicato ad un tenore siciliano, Roberto Alagna.
E beh, direte voi? C’é cari siciliani che lo spettacolo era completamente in lingua siciliana, con qualche breve spiegazione dei testi fatta dallo stesso Alagna in perfetto francese, sua lingua di adozione. Canzoni, cantanti e musicisti che, in uno spettacolo programmato da una televisione francese, si esibiscono in lingua siciliana, beh sarebbe impensabile in Italia!
E non il solito intrattenimento di cantastorie regionali, ma uno spettacolo di gran classe con tanto di orchestra e di corpo di ballo , testi, luci e sceneggiature che hanno fatto sentire i siciliani – ed erano tanti, tra i tantissimi spettatori francesi deliziati dalle canzoni della tradizione siciliana rivisitati da un tentore di estrema professionalità – orgogliosi di appartenere alla loro Sicilia. Una terra che molti hanno dovuto abbandonare per inventarsi il futuro, ma una terra sempre impareggiabile anche se ormai alla mercé di tanti e veri nemici che cercano soltanto di distruggerla, a meno che i siciliani non decidano di opporsi ritrovando la loro dignità perduta e ricominciando quel percorso di orgoglio identitario che Roberto Alagna ha saputo indicarci dagli schermi di una televisione francese e Vincenzo Nibali dalla sella della sua bicicletta.
Ufficio Stampa
L’ALTRA SICILIA – Antudo
* L’Altra Sicilia ricorda ancora che – ormai 3 anni fa – ha promosso una proposta di legge di iniziativa popolare su “LINGUA, CULTURA E MEDIA SICILIANI” (ART.12 DELLO STATUTO) cui ancora nessuno tra i nostri politicanti ha dato riscontro.
Scarica e diffondi il testo della proposta di legge