Lettera minatoria contro Michele Santoro direttore dell’Osservatorio Sicilia
Le inchieste giornalistiche, specie quando sono confortate da documenti, fanno male e la possibilità che alla fine il sistema colluso massoneria / finanza / politica intervenga con lettere anonime, denigratorie e sottilmente minacciose, si fa concreta.
Un classico. Questa volta l’obiettivo è un giornalista di nome Michele Santoro, omonimo del più famoso Michele Santoro di RAI 2, direttore del periodico “Il Vespro” e del quotidiano on-line “Osservatorio Sicilia”, ideatore e conduttore di una trasmissione televisiva “Sotto la lente”, che andava in onda su Canale 2, una emittente della Sicilia occidentale.
Andava in onda, almeno fino a due settimane fa, perché dopo la puntata sui rifiuti e su Aimeri, devono essere saltati i nervi a chi è ben inserito nel sistema di potere siciliano e, caso strano, non va più in onda.
Michele Santoro con le sue inchieste televisive ha toccato i nervi scoperti del sistema politico – economico colluso con la massoneria che ha sentito la necessità di fargli giungere un avvertimento con una lettera minatoria anonima.
Il sistema, che non si sente toccato con le denunce della carta stampata perché notoriamente in Sicilia si legge poco, non può tollerare che le notizie “libere” passino per la televisione, anche se locale, perché il video è diretto ai cittadini che, anche distratti, sono messi a conoscenza di quanto di norma a loro viene occultato, e questo evidentemente, non poteva essere tollerato.
I fatti. Martedì 23 marzo la trasmissione televisiva Sotto la lente, aveva come tema la delicata questione dei rifiuti, le inadempienze contrattuali della Società Aimeri, ammesse candidamente in diretta televisiva anche dal presidente dell’ATO1 Terra dei Fenici, Mario Marano, e l’anomalo silenzio delle amministrazioni pubbliche del territorio che usufruiscono del servizio. Uniche voci che si sono pubblicamente levate a difesa del diritto: i sindaci di Erice e Valderice. Proprio il sindaco di Valderice, Camillo Iovino, ha dichiarato in diretta televisva che non intende pagare servizi non resi dall’Aimeri effettuando una decurtazione alle fatture dell’ATO1. Nell’articolo del 24 marzo scorso abbiamo elencato alcune delle più gravi inadempienze contrattuali leggi articolo
Quella del 23 marzo scorso è stata una puntata movimentata durante la quale sono emerse gravi inadempienze per un contratto di 160 milioni di euro, con tanti dubbi e perplessità che abbiamo già espresso nel nostro articolo del 26 Novembre 2009 ( leggi articolo ) e che comporta, specie per i cittadini di Marsala, un aumento della tassa sui rifiuti dell’80% rispetto al 2009. Proprio l’8 Aprile il Sindaco Renzo Carini ha firmato una determina circa questo spropositato.
Nel tardo pomeriggio di venerdì 26 marzo, dopo che la puntata su Aimeri andata in onda martedì 23 stranamente non è stata messa in replica il pomeriggio del giorno dopo a seguire del TG locale, (come avvenuto per tutte le altre puntate), Santoro chiama al telefono il Consigliere Comunale per chiedergli un commento sulla situazione politica locale.
Prima ancora di fare la domanda, il consigliere Gesone, è questo il nome del politico, gli chiede se era già al corrente del fatto. Senza avere alcuna cognizione di ciò che volesse dire, Santoro ha risposto di si chiedendo però alcune informazioni supplementari.
Ed è così che apprende da Gesone che questi aveva ricevuto un lettera anonima e minatoria che lo riguardava inviata per posta , guarda caso il mercoledì 24, dopo la trasmissione sui rifiuti.
La stessa lettera è sta inviata anche al Presidente del Consiglio Comunale, Alagna. In questo caso, sembra che la busta sia stata aperta e poi richiusa, e di questo il personale in servizio a Palazzo VII Aprile ne ha fatto comunicazione scritta al Segretario Generale.
Una lettera delirante che contiene una lunga sequela di insulti con sfondi minacciosi, che però riporta affermazioni di grande apprezzamento per l’amministrazione Carini in quanto scrive (testualmente) “…. L’A.C. Carini (scritto proprio A.C. come amministrazione comunale, quindi chi scrive deve essere persona vicina ad ambienti politici e pratica di atti amministrativi) che tra mille difficoltà sta dando ampia prova di grande capacità amministrativa e di onesta intellettuale .” e contiene anche insulti al deputato Giulia Adamo.
La domanda che sorge è: l’anonimo è l’ideatore ed estensore della lettera minatoria che accusa Santoro e Giulia Adamo di gettare discredito sull’amministrazione Carini, o è la mano vigliacca di un sistema che non accetta che i cittadini conoscano i fatti e (misfatti ?) che troppo spesso rimangono relagati nei meandri della burocrazia?
Con Il Vespro, con l’Osservatorio Sicilia e con la trasmissione Sotto la lente si è parlato di sprechi quali il famoso Festival del Giornalismo d’Inchiesta “A Chiare lettere”, che fu definito un vero e proprio spot pubblitario a carico delle casse pubbliche per la società editrice “Chiare Lettere” (guarda caso l’unico giornale d’inchiesto, Il Vespro, fu censurato dagli organizzatori ), di WineSicily (24o mila euro), di promozione del pescato marsalese (400 mila euro), nonché delle incredibili situazioni della gestione degli Scuolabus, del servizio rifiuti effettuato dall’AOT1 terra dei Fenici con Aimeri Ambiente, degli sprechi derivanti da interventi strutturali pubblici milionari (oltre 2,5 milioni di euro ), malgrado interamente finanziati, iniziati e mai finiti, il caso delle strisce blu, etc..
Casi anomali e che hanno destato molte perplessità, portati all’attenzione dei cittadini, e nessuno ha mai potuto contestare le inchieste, peraltro sempre “documentate”.
La persona che ha scritto la lettera sembra conoscere molto bene Giulia Adamo ma ha dimostrato di non conoscere per niente Michele Santoro.
Di certo, e sarà un caso, la trasmissione Sotto la lente non va più in onda e questo probabilmente farà piacere a molti, ma ciò non significa che le inchieste del Il Vespro (che contrariamente a quanto afferma l’anonimo, esce periodicamente e regolarmente dal 2005) e dell’Osservatorio Sicilia, si fermeranno.
Come spesso succede, questi atti inqualificabili sono linfa vitale per una stampa libera ed indipendente.
Ora sulla vicenda indaga la Procura di Marsala.
Fonte: Osservatorio Sicilia