Una nuova minaccia per L’Altra Sicilia
L’Altra Sicilia si sforza di dare ai suoi membri un’informazione sul mondo dell’emigrazione il piu’ esatta possibile soprattutto perche’ e’ convinta che le comunita’ all’estero, alla luce delle ultime negative vicende, debbano conoscere nei dettagli l’operato di quanti si sono presi il dovere della loro rappresentanza.
Siamo anche del parere che le elezioni sono un fatto ciclico che fortunamente si ripete, se ce lo concederanno ancora, con cadenza periodica e le fortune degli eletti posssono essere certo ripetute, sicuramente cambiate se effettivamente un’informazione puntuale e dettagliata avra’ messo in luce operati e comportamenti poco consoni.
Per questo L’Altra Sicilia si e’ imposta il dovere di analizzare il lavoro degli eletti all’estero, proprio per essere, domani, il piu’ esaustiva possibile riguardo le domande che i nostri connazionali ci pongono e poterli consigliare sulle scelte migliori, se non decideremo poi di concorrere ancora una volta in prima persona, viste le difficolta’ che le comunita’ all’estero non sono riuscite a superare.
Dobbiamo anche confermare che la maggioranza di esse non conosce quanto avviene dietro le quinte di un incontro o di una conferenza se non quanto, spesso parzialmente, si vuole far sapere loro. Ecco, L’Altra Sicilia intende colmare questo gap di informazione e offrire, alla comunita’, un quadro completo di chi e’, cosa fa, cosa ha fatto e cosa fara’.
L’Altra Sicilia ha denunziato i comportamenti dell’ex senatore Di Girolamo, aspetta ancora di essere interrogata dal giudice come persona al corrente dei fatti, ha subito una querela in diffamazione da questo signore ma ha aspettato, sicura che la verita’ alla fine doveva trionfare (calati iuncu…).
E’ un nuovo angelismo che spinge L’Altra Sicilia in questa societa’ che ha perso i valori e che cerca la banalizzazzione della politica proprio per penalizzare quanti non vivono in prima persona l’emigrazione, per gran parte di origine siciliana, il vivere lontano dal luogo in cui si e’ nati e fanno un discorso di convenienze e di utilita’ personali.
Sia chiaro a tutti : L’Altra Sicilia vivie l’emigrazione in prima persona, non si nasconde dietro istituzioni sovrannazionali o dietro comitati tutti da scoprire.
Molti responsabili sono eletti dalle comunita’ nel giocattolino offerto per creare l’illusione della politica, Comites ad esempio, frequentano i luoghi del quotidiano dell’emigrazione partecipando a dibattiti, cene consolari, quando invitati, e ha conquistato con la sua franchezza, il suo intransigente dire pane al pane e vino al vino, il rispetto dei connazionali e non solo quelli piu’ vicini, ma anche i piu’ lontani ideologicamente.
Rispetto, dicevamo, che riceve e naturalmente restituisce: “Cchiu’ dugnu, cchiu’ sugnu” e’ il motto de L’Altra Sicilia che non si lascia certo spaventare da chi sembra poter gridare piu’ forte (cabbuni bagnatu, diciamo in Sicilia).
Ieri sera infatti, verso le 20.30 Francesco Paolo Catania ha ricevuto una chiamata telefonica da parte di un eletto all’estero, che si permetteva di gridare minacce di querela con l’arroganza di una classe politica con cui si sente evidentemente ben in sintonia. Trattasi di Di Biagio, come da lui detto alla presentazione, furioso come l’orlando per essere stato equiparato a Di Girolamo (ma nessuno lo ha mai fatto, pero’ se lo pensa lui) e fiero di avere invece lavorato per l’elezione di Fantetti, il neosenatore.
A parte il fatto che su Repubblica sono state riportate minacce proferite dal signor Mokbel circa il neoeletto, non accettiamo che il deputato Di Biagio ci disturbi al telefono nella notte e in piu’ si permetta di urlare minacce e non sappiamo cos’altro (io sono un parlamentare… e beh?).
Se poi, il collegato a Di Biagio era Fantetti, come da lui dichiarato, noi restiamo ancora in attesa di sapere quale eletto della Camera abbia ricevuto, dato il voto necessariamente collegato Camera/Senato, i suffragi condivisi con Di Girolamo.
Forse al deputato Di Biagio sfugge il fatto che, per lunga permanenza, siamo in contatto con il mondo dell’emigrazione di tutta Europa e del mondo, e sappiamo chi e’ chi e chi fa cosa, quindi non ci pieghiamo a zerbinotto alle sue minacce e continuiamo ad indagare e raccogliere le prove dei comportamenti virtuosi o peccaminosi di chi ha il compito della rappresentanza, per un necessario dovere verso i nostri connazionali all’estero.
Ufficio Stampa
L’Altra Sicilia