Se li accettiamo non avremo più scusanti
Quanti di noi abbiano partecipato ad un confronto elettorale, ben conoscono le difficolta’ che si incontrano al momento della decisione di concorrere.
Gia’ il fatto di scegliere i candidati piuì idonei si scontra con le differenti suscettibilita’ innate in tutti noi, ma e’ nel momento di dover obbedire ai dettati delle legge che prescrive , ad esempio, la raccolta di firme necessarie alla presentazione della lista che , sostanzialmente, si incontrano le difficolta’ maggiori.
Un piccolo partito si basa sul supporto dei simpatizzanti che – come nel caso dell’Altra Sicilia per due volte candidata alle elezioni per la Camera e per il Senato nella circoscrizione esteri – si confrontano con problemi quasi insormontabili come la presentazione di liste di sottoscrittori valide e vidimate dall’autorita consolare.
E quante volte non si e’ riusciti a raggiungere il numero legale ed allora si e’ stati costretti a saltare il turno senza gridare per questo alla mancanza di rappresentativita’ del corpo elettorale, accettando, anche con rammarico, le regole che esistono pur se non si e’ stati capaci di osservarle.
Oggi pare che la spocchia dei responsabili PdL abbia determinato un grave problema costituzionale con l’incapacita’ di presentare le liste a Roma e Milano. Due centri nevralgici delle mire dei nuovi “parvenues” della politica, per occupare completamente i gangli del potere.
Ma non tutte le ciambelle riescono col buco e questa volta hanno tappato e l’hanno fatta grossa.
Vuoi per autosufficienza spocchiosa, vuoi per delirio di onnipotenza, il Formigoni, ciellino d’hoc, con tutto quello che significa e la Polverini, sindacalista alemanniana con andatura qualunquista, rischiano di rimanere fuori dalla competizione elettorale, e, udite udite, con loro tutti i rampolli bene di una classe politica che nemmeno ai tempi di tangentopoli ci saremmo sognati.
La Russa fratello, Tremaglia nipote, Muscardini figlia, Colucci figlio, Rauti figlia e consorte -, e tantissimi altri, l’elenco e’ esaustivo ed appare lunghissimo e molte volte di difficile individuazione perche’ le parentele sembrano ben celate- potrebbero restare fuori dalla competizione elettorale a Milano e Roma.
Ma anche se fossero in corsa, diciamo noi, la gente poi, li voterebbe? A quanto puo’ arrivare l’autolesionismo del corpo elettorale se decidesse di consacrare agli scranni regionali, in attesa di camera, senato e parlamento europeo, i rampolli di politicanti che si son ben serviti del mandato ricevuto dagli elettori ed oggi vogliono far godere di questa generosita’ anche i loro agnati e cognati?
Davvero potremmo accettare questi nomi, ammesso che riuscissimo anche ad accettare il salvataggio delle due liste in predicato, pur se ormai e’ palese che abbiano infranto le regole?
Ma davvero oggi non conta piu’ presentare un documento nei termini previsti dalla legge ( ricordate i tanti concorsi ai quali forse abbiamo partecipato e da cui forse siamo stati esclusi perche’ arrivati fuori tempo: …fa fede la data della ricevuta postale…) e chi non segue le regole viene premiato alla stregua di chi , a questo punto coglione, queste regole le ha effettivamente osservate?
Percio’ escludere Formigoni e Polverini appare oggi giusto e legale, specialmente perche’ si tratta di una lotta intestina tra le anime gemelle di un partito che gia’ al preludio della spartizione si azzanna e lacera : possiamo immaginarci come si comporterebbero se poi fosssero messi di fronte a scelte per responsabilita’ istituzionali e di governo …
Guai poi a propendere per un accomodamento perche’ forse si teme un risultato poi inficiato dai sospetti e si tentino anche possibili accordi su di un decreto legge che prescriverebbe la presenza fisica di un respoonsabile per attestare la presentazione valida di una lista di candidati: ma scherziamo?
Se una lettera per un concorso ( pane quotidiano) dovesse arrivare alla giuria oltre il termine previsto dal bando del concorso, quel candidato resterebbe escluso,anche se fosse il milgiore candidato possibile.
Del pari, se le liste in predicato non sono riuscite ad ottemperare ai dettati della legge , che rimangano ferme per un turno e poi, facendo chiarezza tra i responsabili- a questo punto loro colpevoli – si apprestino a rimanere fuori dal giocattolo, e siano certi che la democrazia non ne sarebbe penalizzata.
Se poi Napolitano e l’opposizione consentisse a questi signori di fare il loro gioco, beh allora o li spediamo a casa nonostante la loro protervia, bocciandoli quindi impietosamente al voto, o, in caso contrario, avremmo dato loro mandato di governarci nonostante gli imbrogli, nonostante la palese illegalita’ e concederemmo loro un potere assoluto extra legem.
In ogni caso, se si decidesse di riammettere Formigoni e Polverini, nonostante i ritardi e le violazioni, rivendichiamo il diritto per l’Altra Sicilia di presentare una sua lista proprio per la sospensione dei requisiti che ci avevano frenati ma che a questo punto, non essendo obbligatori per il PdL non possono divenire obbligatori per noi e tutti gli altri.
La situazione e’ grave: siamo tutti degli improvvisatori avevamo detto alle improvvide dichiarazioni di ministri e presidente del consiglio in visita all’estero che cumulavano gaffes sulla scena internazionale.Siamo tutti improvvisatori oggi che diciamo che questi signori non sono capaci neanche di presentare una lista nei modi e nei tempi stabiliti dalla legge e , cosa ancora piu’ grave, tentano artifici per aggirare quelle regole e potere impunemente continuare a gabbare l’opinione pubblica.
Che si vada quindi al voto con le liste che hanno ottemperato agli obblighi legali e non si gridi alla riduzione di rappresentativita’ se un partito oggi di apparente maggioranza dovesse venire escluso.
Ma chi lo dice che prenderebbe gli stessi voti dell’ultima volta? E l’opinione pubblica? Escort, nuova tangentopoli, Cosentino, Bertolaso, catastrofi in sicilia,Giampilieri e San Fratello ancora sotto il fango, G8, rifiuti ecamorra, macerie dell’Aquila, processo breve, ventilato bando delle intercettazioni telefoniche, Mills, Di Girolamo, par condicio, gentiluomini del papa e ruffiani nigeriani, davvero non ci avrebbero insegnato niente?
Ufficio Stampa
L’Altra Sicilia