Voto per corrispondenza: eccolo l’imbroglio
Una legge scellerata ha stabilito che le comunità italiane residenti all`estero, considerate a questo punto come una categoria a parte rispetto a tutti gli altri cittadini , eleggano loro candidati scelti tra quanti vivono ed operano in quelle comunità.
L´esercizio del voto all`estero , giunto così alla sua seconda esperienza, ha evidenziato la sua vulnerabilità alla manipolazione e i suoi limiti relativamente alla effettiva rappresentanza che poi riesce ad esprimere.
Sorvolando sulle false residenze presentate da noti candidati, oggi purtroppo eletti, per obbedire al requisito primario della legge, il voto presenta diverse storture.
Innanzitutto l`inaffidabilità dell’anagrafe consolare che non riflette mai la reale consistenza della comunitàitaliana residente in quella circoscrizione sia per il variegato movimento della popolazione che cambia spesso domicilio,quindi indirizzo, stato civile, cambia nome, cambia a volte nazionalità, senza preoccuparsi (nè essere sollecitata più di tanto ) a comunicare questi cambiamenti al consolato di appartenenza.
Quindi per la scarsa attualizzazione dei registri AIRE nei comuni italiani che spesso ritadano a trascrivere gli espatri e i luoghi di questi espatri, vuoi perchènon sufficentemente informati della effettiva destinazione di quei cittadini, vuoi per non abbassare il numero dei residenti in quel dato comune, venire declassati e di conseguenza perdere ogni possibile sostegno finanziario, basato sul numero dei residenti.
Ma la falla più grande è rappresentata dal modo di votazione perseguito:il voto per corrispondenza.
Sarebbe certamente stato molto più”igienico” rimanere al seggio elettorale istituito nelle scuole e nei centri culturali ufficiali, con tanto di Presidente , segretario, scrutatori, rappresentanti di lista; procedura che effettivamente obbligava il cittadino a recarsi personalmente nel luogo deputato al voto ed a tutte le procedure di identificazione implicita al suo esercizio.
Invece si è preferito ricorrere al voto per corrispondenza, un pesante plico elettorale che contiene schede per il voto alla camera, schede per il voto al senato, tagliando identificativo e informazioni d`uso . è inviato dai consolati `attraverso un invio di posta ordinaria, spesso ad indirizzi sbagliati o sconosciuti, ma proprio perchèordinario, evidentemente meno attenzionato dai portalettere che, viste anche le notevoli dimensioni , il più delle volte erano obbligati ad accantonarla a fianco delle caselle della posta, alla stregua delle normali informazioni commerciali che quotidianamente riempiono le buche delle lettere.
Molte buste sono state quindi recuperate anche così, oltre al porta a porta effettuato dalla `ndrangheta per aiutare il candidato(i) prescelto(i).
Non sfugge certamente il fatto che la procedura per corrispondenza abbia aperto una falla grande come una casa soprattutto nel sistema di controllo che non si èsaputo instaurare e che ha permesso a criminali comuni ed approfittatori di entrare nelle stanze della democrazia parlamentare a nome , ma soprattutto a danno della comunità residente all`estero, poco attenta a tutelare la legalità, molto più preoccupata del suo difficile quotidiano.
Un ultima considerazione: Di Girolamo, se risulterà provata la collusione mafiosa che ne ha determinato l`elezione, correva per il Senato: ora si votava anche per la Camera dei deputati e, come tutti sanno, il collegamento tra il candidato al Senato e il candidato alla Camera rientra nella prassi degli accordi tra i candidati della stessa lista e risulta poi basilare per il successo finale. Considerato che i 25 mila voti di Di Girolamo sono voti letteralmente rubati ai cittadini, a questo punto ci chiediamo con chi era collegato Di Girolamo alla Camera, e verosimilmente di fronte all`elezione del collegato a Di Girolamo, avanziamo il sospetto di broglio anche per questo risultato.
Alla luce di tutto questo chiediamo l`annullamento dei risultati 2008 della circoscrizione esteri e il ritorno urgente al voto.
Ufficio Stampa
L’Altra Sicilia