Attendiamo sulla riva del fiume
Pubblichiamo una interessante analisi sul caso Di Girolamo fatta sul suo blog da l’Abate Vella.
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Cineserie
Si è fatto un così gran parlare dello sbarco dei cinesi in Sicilia, tra nuovi aeroporti e rinnovate infrastrutture, che in molti hanno pensato bene di prepararsi per tempo all’evento studiandone la lingua o adottandone gli adagi.
Tra gli adagi, questo popolo di scansafatiche (almeno stando alla vulgata italiota) non poteva che fare proprio il suggerimento di appostarsi sopra un ponte ad oziare aspettando di vedere passare il cadavere del nemico trasportato dalle acque del fiume sottostante.
Ed aspetta oggi, aspetta domani ecco che i cadaveri cominciano a passare. Dapprima uno alla volta, isolati quali avanguardie di un cauto esercito. Poi in gruppetti sempre più consistenti sino a configurare vere e proprie cosche. Da ultimo vedremo passare il folto del plotone: un intero sistema trascinato a valle come irriducibile liquame.
Su quel ponte L’Altra Sicilia si è seduta dopo le ultime elezioni parlamentari italiane quando a pochi giorni dal voto un certo Nicola Di Girolamo fu presentato al Presidente dell’Associazione avente sede a Bruxelles da un tal Sig. Ferretti con il neologico titolo di “Futuro senatore”.
Ecco le parole di Francesco Paolo Catania tratte da una “caustica” intervista:
“Mentre discutevamo con il Console Sorrentino, al pianoterra del consolato davanti al suo ufficio, dalla porta dell’ufficio anagrafe, con mia grande sorpresa, mi sono trovato davanti al sig. Ferretti, accompagnato da un’altra persona che in quel momento non sapevo chi fosse e che dallo stesso Ferretti mi venne presentato come il futuro senatore del PDL.” (“Francesco Paolo Catania racconta il suo incontro con Nicola Di Girolamo nel consolato di Bruxelles”, ItaliaChiamaItalia.net, 16 maggio 2008)
Allora questo blog commentò osservando che “mai esternazione fu più democratica” (si veda il post “Il pecoraio ha versato il latte”) anche perchè nel giro di poche settimane le denunce per truffa elettorale all’indirizzo dell’oramai “eletto” senatore cominciarono a fioccare.
Gli intrallazzi di Bruxelles, iniziati già due anni prima quando un video di Striscia la Notizia subito ritirato dal sito della nota trasmissione denunciò in maniera chiara ed inequivocabile l’enormità dei brogli, rappresentavano una pericolosa falla nel “sistema” di ricatti e ripicche che teneva (ed ancora tiene) artificialmente in vita questa vile Italia:
Come mai una tale imperizia da parte del PDL che manda in fretta e furia un candidato illegale a coprire un pericolosa falla del sistema? Per la seconda volta nel giro di due anni vi sono prove concrete di brogli elettorali proprio a Bruxelles, dove i Siciliani stanno combattendo per la loro terra.
(…) Dal quartier generale di Arcore si sono dovuti muovere in fretta perchè il pericolo era serio. E se questa piccola svista avrà delle conseguenze in sede giudiziaria, ora che in parlamento la tregua con la magistratura è finita, qualche lacrima di coccodrillo sul latte versato la vedremo scendere sicuramente. (“Il pecoraio ha versato il latte”, Il Consiglio Blog 22 giugno 2008)
Ebbene, ieri le lacrime sono cominciate a calare copiose ed il cadavere del nostro Nicola di Girolamo è stato avvistato a poca distanza dal ponte dove siedono i Siciliani: per lui è stato chiesto l’arresto non più per sola truffa elettorale, ma anche per l’aggravante mafiosa (“Tlc e ‘ndrangheta, riciclaggio da 2 mld. Il gip: «La più colossale frode di sempre»”, Corriere.it 23 febbraio 2010):
Il gip tira in ballo veri e propri metodi mafiosi per descrivere l’associazione per delinquere: «Unisce – scrive il gip – all’inusitata disponibilità diretta di enormi capitali e di strutture societarie apparentemente lecite l’eccezionale capacità intimidatoria tipica degli appartenenti ad organizzazioni legate da vincoli omertosi, la cui violazione è notoriamente sanzionata da intimidazioni e violenze che, spesso, giungono a cagionare l’uccisione sia di quanti si oppongano ai progetti delittuosi che degli stessi appartenenti al sodalizio criminale ritenuti non più affidabili».
Quest’ultima aggiunta pone ulteriori interrogativi: ma la mafia, non era a favore dell’indipendentismo siciliano? Ma come, hanno già a portata di mano L’Altra Sicilia senza rischiare niente, e gli presentano contro Di Girolamo? Che giornalisti, magistrati, massoni e quant’altro si mettano d’accordo una volta per tutte: la mafia è a favore o contro l’indipendenza della Sicilia?
Ma andiamo avanti che mentre la corrente del fiume porta il cadavere ancora più vicino, possiamo notare un foglio di carta stretto tra le mani del morto. Si tratta di una denuncia depositata dal democraticamente eletto senatore alla procura di Roma, denuncia a carico del Presidente de L’Altra Sicilia a causa delle dichiarazioni dello stesso contenute nell’intervista riportata sopra e giudicate diffamatorie.
La procura di Roma ha avuto la spiritosa idea di farla arrivare a destinazione a Bruxelles solo pochi giorni fa malgrado fosse stata presentata nel maggio dello scorso anno: c’è da credere che la coincidenza con lo scoppio dello “scandalo” politico non sia casuale.
Voi direte: ma Il Consiglio come le sa tutte queste cose?
Devo dirvi che raggranellare queste informazioni non è stato così semplice come potrebbe sembrare. Sin da quelle fatidiche elezioni, Francesco Paolo Catania, pur non vivendo in Cina ma a Bruxelles, non ha più connessione ad internet: tra una scusa e l’altra l’azienda belga dopo un guasto in rete non è più riuscita a fornire i servizi richiesti al Presidente de L’Altra Sicilia.
L’inchiesta che ha coinvolto il Di Girolamo ruota attorno a diverse aziende operanti nel campo delle telecomunicazioni (Fastweb, Telecom Italia, Sparkle): ulteriori coincidenze che ci fanno ammirare sempre di più la chiarezza d’intenti del governo cinese.
Continueremo ad aspettare su quel ponte, anche perché oltre ai cadaveri della guarnigione belga potrebbero presto passare quelli della guarnigione svizzera occupata da Casini, dove 2 candidati (uno alla Camera ed uno al Senato) poi risultati non eletti, sembra abbiano avuto assegnazione di schede palesemente nulle.
La calma e la pazienza sono le virtù dei forti. E dei cinesi.
Leggi anche: “Su Di Girolamo botta e risposta fra Francesco Paolo Catania e GianLuigi Ferretti“, ItaliaChiamaItalia.net 16 giugno 2008