E riconvertire Termini Imerese producendo auto elettriche siciliane?
Siamo impegnati a sensibilizzare la gente sulla ingiustizia della vicenda di Termini Imerese e sentiamo crescere la nostra rabbia quando leggiamo che Marchionne vorrebbe fare produrre alla Chrysler, in USA, la nuova auto elettrica del gruppo. Siamo oggi convinti che questo svizzero – che ha trovato in Italia la sua fortuna – troppo insista nel suo spirito anti-siciliano e crei ogni possibile ostacolo ad ogni proposta diretta a salvare l`occupazione di Termini, ma anche ogni poissibile riconversione dello stabilimento.
Intervenendo non contro Fiat, ma per il comparto siciliano di Fiat, chiederemmo al governo l’istituzione di una tassa per i veicoli inquinanti o la sospensione degli attuali incentivi auto,o incitando i siciliani a boicottare ogni acquisto Fiat, o tassare i prestiti per acquisto autovetture ma più semplicemente crediamo che una possibile soluzione possa essere la riconversione dello stabilimento in produzione di auto elettriche.
Anche se Marchionne si oppone ad ogni intervento governativo che serva a indebolire la leadership Fiat nel settore, non potrebbe certo opporsi se Lombardo, bandendo le ciance, decidesse di chiedere che la produzione dell’auto elettrica che ha presentato qualche giorno fa a Palazzo d’Orleans, potesse finalmente farsi a Termini Imerese.
Non che l’idea di una auto elettrica “quasi” siciliana – prodotta a Carini su licenza Ferrari(Fiat) – che si chiami apppunto Maranello, commercializzata in Francia grazie alla legislazione esistente favorevole alle auto elettriche, ci attiri più di tanto, ma la possibilità così di salvaguardare l’occupazione e il reddito di oltre 1200 lavoratori e di tutto un indotto in fase di endemica crisi, per noi viene prima di ogni principio etico.
Ad onor del vero, attiriamo l’attenzione di Lombardo sul fatto che di auto elettriche prodotte in Sicilia, esiste già dal 2004 anche la Netta prodotta dalla Seca, a Palermo: quindi, senza correre dietro a Montezemolo o Scajola, invitiamo il ministro presidente Lombardo ad attuare le sue prerogative e decidere per decreto la riconversione dello stabilimento di Termini nella produzione di auto elettriche siciliane, siano Netta o Maranello, possibilmente attingendo dalla letteratura indigena un nome più consono ad una vettura elettrica.
Senza più aspettare che Marchionne, quindi il sistema confindustriale, non appena la formula elettrica sarà a punto, possa convincere Scajola a promuovere il decreto sugli incentivi alle auto elettriche e così attingere a piene mani ad un mercato che dimostra di offrire grandi possibilita`di affari e ricadute economiche, lasciando ancora i siciliani a guardare da lontano lo svolgersi del loro avvenire.
Ufficio Stampa
L’Altra Sicilia