Cosa succede a Salemi?
Pare che con il sindaco Sgarbi, si siano dati appuntamento nel belicino tutti quei personaggi italici, protagonisti di gossip e di tv spazzatura che non riescono a sfondare la scena in patria e che hanno trovato a salemi, grazie al Sindaco e ai paria di turno, il modo di acquistare una visibilità mediatica cui non sanno rinunciare.
Dopo la scelta di Sgarbi, un nugolo di intelligentoni e’ sceso a Salemi, gente che purtroppo non sa cosa sia la Sicilia ma che ha accolto al volo l’occasione per indossare i panni dell’amministratore della cosa pubblica e illudersi così di essere veramente qualcuno.
Amministrare la cosa pubblica, e nel caso di Salemi un comune da tempo in attesa di sviluppo, è un compito che non si può inventare dall’oggi al domani, ma si deve imparare con una seria applicazione e la conoscenza delle esigenze e dei bisogni del territorio e certamente non si può delineare partendo dall’ “Utopia” dello scafato Vittorio.
Comporterebbe, tra l’altro, una presenza continua su quel territorio e non le scampagnate episodiche di pseudo assessori del “Nulla”.
Lavoro di gente impegnata quindi, non di artisti che quando la scena mediatica sembra doversi spegnere su Salemi, cerca di farsi pubblicità con l’annuncio di dimissioni dalla carica pubblica cui il sindaco, quindi la volontà popolare – presumo – li aveva preposti.
E’ il caso dell’assessore alla creatività, Oliviero Toscani, o del suo sostituto (?) in giunta, Alessandro Cecchi-Paone, o dello stesso sindaco che minaccia le dimissioni offeso dai sospetti della Guardia di Finanza che osa indagare sull’utilizzo di auto blu o sospetta sull’indebitamento del Comune, giunto a -200 milioni.
La grande Utopia, così si chiama il progetto di governo di Sgarbi, sicuro com’e’ di esserne lui il protagonista e poco propenso a capire che c’e’ sempre un puparo che muove le fila dietro le quinte del potere, sembra essere arrivato al capolinea.
Nonostante Sgarbi ed i suoi amici, Salemi rimane un esempio lampante del sonno dell’Isola, agitato soltanto dal puparo che nell’ombra esercita il potere a Salemi , ormai da tempo.
Le boutades di Sgarbi, le case vendibili ad 1 euro, i furti di computers denunciati, le dimissioni annunciate e mai presentate, le assenze dalle sedute comunali, le sostituzioni, gli incarichi inventati, i rimpasti degli assessori, la gente salemitana infine che subisce Sgarbi imposto dal capo storico di quel paese del trapanese, la mafia e la sua antimafia, la burocrazia volutamente onnipotente, beh, sono storie di ordinaria amministrazione in Sicilia, situazioni che non potranno mai essere risolte da qualcuno che viene da fuori dell’isola, pur se riesce ad affascinare i babbei del villaggio.
Sono situazioni che i siciliani, e loro soltanto, potranno risolvere quando e se decideranno finalmente di farsi carico del loro destino senza delegare più a chicchessia i ruoli e le responsabilità che non possono non essere semplicemente che siciliane, pena la commedia dello Sgarbi con la sua Utopia ma soprattutto l’agonia di Salemi ma anche della “terra impareggiabile”.
Ufficio stampa
L’Altra Sicilia