CONFARTIGIANATO Trapani: Bilardo Orazio “Stop a gabelle ai danni delle imprese”
“Banche, stop alle gabelle ai danni delle imprese”.
E’ quel che chiede Confartigianato Trapani, che tramite il suo Presidente Orazio Bilardo, denuncia: “Molte imprese della provincia di Trapani ci informano che le banche benché la commissione di massimo scoperto, vale a dire la percentuale sulla massima esposizione avuta dal cliente sul conto corrente, cancellata ai primi di giugno dal decreto anticrisi, è stata riproposta ai clienti sotto forma di altre voci.”
“Per la verità si tratta di un insieme di commissioni che hanno nomi non immediatamente chiari – dichiara Orazio Bilardo – per esempio commissione per il servizio di affidamento, corrispettivo per disponibilità creditizia, commissione per indisponibilità fondi, solo per citarne alcune, che praticamente azzerano i vantaggi arrecati dalla soppressione del massimo scoperto e anzi peggiorano la situazione con oneri rilevanti e iniqui a carico delle imprese, che già pagano costi salati per i servizi bancari.
Non scendiamo nei tecnicismi, ma sarebbe facile dimostrare come queste commissioni aggiuntive sono delle vere e proprie beffe ai danni del cliente.” Alcune banche stanno inviando in questi giorni lettere alle imprese per informarle delle novità ma si tratta di proposte unilaterali senza possibilità di fatto di negoziazione. Pur trattandosi di modalità e di entità leggermente diverse da istituto a istituto il comune denominatore è quello di un sensibile inasprimento dei costi per tutte le imprese.”
“In una fase difficile come quella attuale in cui chiediamo alle banche di credere nel sistema delle imprese locali attraverso sostegni concreti al credito agevolato, in un quadro di trasparenza con l’obiettivo di ridurre il costo del danaro e dei servizi – prosegue Bilardo – queste vere e proprie gabelle sono l’esatto contrario di ciò che serve al tessuto produttivo.
Confartigianato Trapani, per questo motivo, sta inviando una lettera aperta a tutte banche per denunciare questo inaccettabile stato di cose auspicando che il buon senso prevalga e ha proposto di istituire da subito un confronto con gli istituti di credito nell’ambito del Patto per lo sviluppo provinciale per correggere al più presto il tiro su questi costi aggiuntivi, che si sommano, ribadiamo, a quelli non certo bassi pagati agli istituti di credito per l’erogazione dei loro servizi.”
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