Buon cotechino (irlandese) a tutti


Un’altra spettacolare invenzione della propaganda per accelerare la costituzione degli “Stati Uniti d’Europa”?

Sarà che mi sono abituato a pensare male di tutto quel che esce da tv e giornali, ma questa storia della carne irlandese alla diossina mi convince poco. Mi ricorda le storie della Mucca pazza, dell’Aviaria, della Sars ecc. Tanto rumore per nulla. O meglio, per danneggiare l’economia di un Paese “scomodo” o “ribelle”.

Non sarà che questa “diossina” viene trovata nelle carni irlandesi perché… la maggioranza del popolo irlandese, il 12 giugno 2008, ha votato NO al referendum sulla ratifica del Trattato di Lisbona mettendosi di traverso ai piani degli euroburocrati?

Ricordate le dichiarazioni infuocate contro l’Irlanda? Erano tutti con le bave alla bocca. I ‘nostri’ politici giunsero a dire che era inammissibile veder bloccato tutto per il rifiuto di un solo Paese: eppure, quando una sola Polonia, o un solo Paese baltico hanno preso posizione in senso antirusso, questi professionisti delle “questioni di principio” non hanno trovato nulla da eccepire.

Immediatamente dopo quell’evento “catastrofico” venne detto che gli irlandesi avrebbero DOVUTO votare di nuovo[1]. E che cosa è successo nel frattempo?

Il 15-16 ottobre, in una seduta straordinaria del Consiglio d’Europa, è stato fissato che per dicembre (le sedute ordinarie sono a giugno e a dicembre) il Primo ministro irlandese venisse a relazionare presso il medesimo organismo dell’UE sul tema “trovare una soluzione”, ovvero come convincere i “cattivi” irlandesi della convenienza ad accettare il Trattato di Lisbona[2].

Si tenga presente che l’Irlanda è l’unico Stato membro dell’UE tenuto ad indire, in base alle proprie leggi, un referendum sul Trattato. E, udite udite, questi mattacchioni d’irlandesi votarono no anche al referendum sul Trattato di Nizza (2001).

C’è poi da aggiungere che in Irlanda il settore agricolo, con quello della pesca (ormai quasi distrutto dalle direttive dell’UE), è praticamente l’unico settore dell’economia nazionale ad essere controllato dall’interno. Che l’obiettivo sia quello di ridurre l’Irlanda alla dipendenza dalle multinazionali nord-americane, dai sussidi europei e magari a miti consigli sulla questione degli OGM? È infatti utile ricordare come la “diossina” riguardasse dei “mangimi contaminati”, e a proposito di OGM è il caso di notare che l’Irlanda, tra le questioni “non negoziabili” per l’accettazione del Trattato di Lisbona, pone un “no” secco sulla questione dell’aborto. Un Paese fortemente cattolico, col fiato sul collo di chi svolge politiche rigorosamente anticattoliche, o meglio antinaturali, pensando di arrogarsi la facoltà “sovrumanista” di “creare” (Monsanto=Monte Santo=Sion).

Ma torniamo agli eventi che hanno preceduto la “scoperta della diossina”.

Capita l’antifona (in sede europea si sono messi a creare problemi anche a Ryan Air), il 27 novembre una sub-commissione del Parlamento irlandese ha stabilito che “non ci sono ostacoli giuridici al fatto che in Irlanda si svolga un secondo referendum sul Trattato di Lisbona”. E questa volta, gli irlandesi “sceglieranno bene”…[3]. “Ireland has promised to find a solution by the end of the year” [L’Irlanda ha promesso di trovare una soluzione per la fine dell’anno]”[4]. Mentre si vocifera che il secondo referendum si terrà ad ottobre 2009, dopo le elezioni europee e prima del termine del mandato del Presidente della Commissione Europea, il portoghese Barroso (il Portogallo è uno dei pochi Paesi dell’UE che ha ammesso gli OGM, ed è fedelissimo della “perfida Albione”).

È questa scadenza di fine anno sui “buoni propositi” che il Governo irlandese deve dimostrare al Consiglio d’Europa che mette la pulce nell’orecchio. Non sorprenderebbe affatto che la “scoperta” della diossina nelle carni irlandesi fosse una forma di pressione, utilizzando l’arma della “guerra alimentare”. C’è da scommettere che se il Primo ministro irlandese esporrà “buoni propositi”, all’improvviso i maialini irlandesi scoppieranno di salute.

La prima conferma del dubbio la ricaviamo da una notizia d’agenzia dell’11 dicembre: “L’Irlanda è pronta a un nuovo referendum, nell’ottobre 2009, sul trattato di riforma dell’Ue. Lo rende noto una bozza del documento preparato per il Consiglio Europeo che comincia oggi. “Il governo irlandese si è impegnato a cercare la ratifica del Trattato di Lisbona entro la conclusione del mandato dell’attuale Commissione”, si legge nel testo. L’Irlanda, dove gli elettori bocciarono il trattato di riforma a giugno, è costituzionalmente tenuta a ratificare il testo tramite voto popolare, mentre gli altri 26 Paesi membri dell’Ue lo hanno ratificato, o lo stanno facendo [la Rep. ceca], tramite con [sic] il voto in Parlamento”[5].

Ci sono anche alcuni particolari significativi in questa vicenda. Le carni “contaminate” risalgono a settembre, ma le si “scopre” l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata (un regalino per la Festa alla cattolica Irlanda?), pochi giorni prima della relazione del Primo ministro irlandese presso il Consiglio d’Europa: le partite di carne irlandese sequestrate in queste ore in Italia erano state acquistate a novembre, quando l’allarme non era ancora stato diffuso[6].

Ad aumentare i dubbi su ciò che sta realmente accadendo, c’è il comportamento del Governo italiano, che dà l’impressione – per bocca di un ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Luca Zaia (che è uno che conosce il settore, non un Pecoraro Scanio infarcito di “ideologia”) – di non calcare troppo la mano, come se volesse far capire che si tratta di un falso allarme.

Che poi anche l’Irlanda si sia messa a collaborare segnalando all’UE di aver venduto una serie di “lotti a rischio” non significa che il problema esista, ma ciò potrebbe rientrare nel quadro di una “negoziazione” sulla questione dell’approvazione del Trattato di Lisbona. Tuttavia, per il momento, la “buona volontà” non viene premiata (lo schema è noto: non si fa mai “abbastanza”): Bruxelles ha detto di no alla richiesta di aiuto per il settore chiesto dal governo irlandese, che con coerenza, se proprio diossina deve “esserci”, chiede un sussidio secondo le normative stabilite dall’appartenenza all’UE.

Ma in tutta questa vicenda resta un fatto davvero inspiegabile. Esistono ditte di ogni Paese dell’UE che a causa dell’allarme suscitato da questa “scoperta” subiscono danni economici considerevoli. Si pensi alle ditte produttrici di cotechini. Ma l’unica cosa che riescono a dire suona così: “Le carni che usiamo sono tutte controllate e certificate; non ci sono motivi per allarmarsi”. E la stessa cosa ripetono i vari organi ministeriali, risultando, per la verità, convincenti. Al punto che viene da chiedersi il perché di tanto rumore per nulla. Anzi, lo spettatore del tg penserà che il produttore di cotechini cerca di convincerci che la sua merce è buona per limitare un danno economico. Ma un produttore che serve catene di supermercati, che è dunque un “imprenditore di successo”, non sarà certo uno sprovveduto come lo spettatore medio del tg. Possibile che non gli venga mai qualche ‘cattivo pensiero’?

Ora, se anche gente che ha qualche mezzo in più della media per comprendere il mondo in cui viviamo non trova di meglio che convincere della bontà dei propri cotechini senza sollevare alcun dubbio su un’ipotetica manovra contro l’Irlanda del tipo che abbiamo descritto, e perciò accetta supinamente un danneggiamento della propria attività giustificato con pretesti assurdi, significa che anche questi “imprenditori di successo”, tanto bravi nel fare affari, sono degli sprovveduti per quanto riguarda la propaganda politica. Eppure, un imprenditore dovrebbe conoscere l’arte della pubblicità, e la propaganda politica funziona più o meno allo stesso modo.

Allora forse le cose stanno in un altra maniera. Gli “imprenditori di successo” sono uomini di mondo, e pur di non incappare in qualche guaio peggiore, magari causato dagli stessi che adesso “scoprono” la diossina nelle carni irlandesi, preferiscono non mettersi di traverso all’euroburocrazia, sempre utile quando si tratta di beccarsi fondi europei e fare affari in Europa.

E a questo punto, Buon cotechino a tutti!

Enrico Galoppini
Fonte: http://cpeurasia.org

12.12.08

Note:

[1] http://www.asca.it

[2] “Il Consiglio europeo ha ascoltato l’analisi del Primo ministro irlandese sul referendum in Irlanda per il Trattato di Lisbona e ha deciso di trattare nuovamente la questione a dicembre, allo scopo di definire le condizioni per una soluzione e la via da seguire per il 2009”.

[3] notizie.alice.it

[4] http://euobserver.com/9/26565

[5] Fonte AGI, Bruxelles – 11 dic. 2008.

[6] torino.repubblica.it/Diossina-sequestrata-carne-dellIrlanda