Le branch e il fallimento controllato delle multinazionali
Lo sfruttamento dei mercato avviene spesso attraverso le cosiddette “branch”, che vengono create per raggiungere determinati obiettivi, fino all’esaurimento.
Quando il mercato è divenuto ormai sterile viene chiusa la filiale creata per tale scopo, gli utili vengono incassati dalla casa madre attraverso un giro di scatole cinesi, mentre le perdite restano a nome della branch che ha dichiarato il fallimento.
Come è ormai noto, il sistema economico, essendo stratificato in base alle quote di mercato possedute, è prevalentemente controllato dalle cosiddette corporation. I gruppi multinazionali riescono infatti a decidere la soglia della sostenibilità economica per le piccole e medie imprese ed interi popoli, avendo le dimensioni e le risorse per fronteggiare o addirittura a causare una crisi, se questa può tradursi in un’opportunità per conquistare un mercato o sbaragliare dei concorrenti.
Questo tipo di strategie sono frequenti in mercati in via di sviluppo, tormentati da crisi politiche e spesso resi vulnerabili da conflitti e destabilizzazioni molto gravi.
Il più delle volte l’ingresso nel nuovo mercato da sfruttare avviene attraverso le cosiddette “branch”, che vengono collocate nell’area interessata per “spremere” dal territorio quanti più utili possibili, fino all’esaurimento. Quando il mercato è divenuto ormai sterile viene chiusa la filiale creata per tale scopo, gli utili vengono incassati dalla casa madre attraverso un giro di scatole cinesi, mentre le perdite restano a nome della branch che ha dichiarato il fallimento. Questo accade per le multinazionali, per gli istituti bancari, per la grande distribuzione, cioè per tutto ciò che il mercato del consumo offre. Grazie al loro forte potere economico e ad una struttura reticolare studiata per evitare il tracciamento delle transazioni, tali gruppi economici riescono a sopravvivere senza regole o principi, essendo al di sopra degli stessi organi locali, e al fianco delle istituzioni internazionali. Quando infatti firmano un contratto a 90 giorni è chiaro che pagheranno a 120 oppure a 160, perchè con il loro apparato burocratico, riescono a prolungare a dismisura i tempi per i procedimenti e i ricorsi, la cui risoluzione appare ad un orizzonte quanto meno lontano.
La loro presenza comincia a divenire così integrata all’interno del territorio, da divenire invisibili e inarrivabili, grazie al potete filtro attuato dalla branch locale. Questa infatti riesce a creare la lobby sviando dalla casa madre ogni danneggiamento di immagine o economico, come dei veri e propri fusibili. Quando una branch fallisce, i responsabili affermando che vi è stata “un’aggressione economica”, una “sopravvalutazione del mercato”, una “ostilità da parte dei Governi locali”, qualsiasi cosa pur di non nominare la parola “fallimento”. Un’incolumità che viene quanto più garantita da un potere giudiziario debole, dall’inesistenza di Agenzie o organismi di controllo che possano salvaguardare l’economia locale. Basta pensare al Gruppo Fiat, che sino a qualche anno aveva un debito di oltre quattordici miliardi di euro, e in soli cinque anni è riuscito a fare dividendi con gli azionisti.
Oggi sapete come è finita? Tutti in cassa integrazione e nessuno osa parlare, nessuno osa pensare, perchè il Gruppo Italiano controlla tutto: giornali, banche, assicurazioni, tribunali. Questo è il mercato e questi sono i padroni, e in ogni nazione c’è una Fiat che controlla e che è alleata con tutte le Fiat del mondo,che a loro volta controllano tutto il globo.
Non bisogna andare neanche tanto lontano, volgendo lo sguardo alla storia attualissima, con il fallimento controllato delle Banche che, “desolate” informano il taglio di oltre 6000 posti di lavoro, e tanti altri milioni di dollari che non verranno mai pagati. La Lehman Brothers dichiara fallimento come qualsiasi altra impresa che non vuole pagare i suoi creditori: chiude i battenti e le branch europee, si rifugia nel patrimonio “di famiglia” e poi si ripropone sul mercato sotto un’altra veste. E’ ovvio che le Banche e i grandi gruppi industriali non falliranno mai, ma semplicemente bruciano i soldi di altri, per poi ributtarsi nella mischia.
La piovra delle corporation non si ferma solo al mercato, ma dilaga proprio all’interno della Commissione Europea e dei suoi comitati di esperti. Occorre infatti riflettere sul fatto che le negoziazioni per i processi di integrazione, i road map per la ratifica dell’Accordo di Associazione e Stabilizzazione, e dunque le misure da prendere, vengono decise dalla Commissione Europea sulla base della consulenza dei comitati di esperti. Questi, composti da professori, consulenti privati e dirigenti di grandi società, forniscono un parere più o meno vincolante sui progetti, sulle decisioni e sulle direttive, nonché sulle strategie di politica economica (si veda Register of expert groups ).
I rapporti da essi redatti hanno una forte influenza sul parere della Commissione Europea, il cui potere è incontrastabile, considerando che detiene il potere esecutivo e legislativo, al contrario del Parlamento Europeo che ha solo un potere consultivo e propositivo. Come si può notare, il potere economico delle multinazionali si estende ben oltre la semplice influenza sul mercato, avendo insinuato i suoi tentacoli nelle strutture politiche che reggono il destino dei Paesi. Comprano e controllano tutto: Governo e opposizione di qualsiasi nazione del mondo e nessuno fiata, nessuno parla .
Gli intellettuali e i cosiddetti giornalisti d’assalto parlano di tutto, ma mai di loro. Chi critica il gruppo Rotschild? Chi critica la Goldman Sachs? Chi critica la Fiat? Chi critica Rockfeller?
Eppure questa gente tutti i giorni fa morti sui mercati finanziari e loro guadagnano sempre, e alla fine della giornata passano dalla cassa e contano i loro guadagni. Sono divenute ormai ridicole le trasmissioni televisive, dove si trovano quelli che dovrebbero informare l’opinione pubblica e far capire chi è il diavolo e chi è l’acqua santa.
Questi signori delirano e ripetono come pappagalli il copione che gli è stato assegnato, perchè anche loro sono prezzati dai grandi potenti, e al massimo se la prendono con i nuovi arricchiti che non fanno parte del buon salotto di potere. La magistratura nulla può su queste realtà, e nessuno si interroga su questi argomenti, nemmeno l’opposizione, e neanche chi mette le bombe per strada, nulla, la cosa più strana è che neanche gli stessi estremisti contestano queste strutture.
Perchè nessuno si chiede perché chi produce il cacao non è mai diventato ricco ma sempre più povero, e lo stesso è accaduto per i Paesi produttori di caffè, dove le sole multinazionali hanno ottenuto un effettivo guadagno. La guardia di finanzia nelle sue innumerevoli perquisizioni, viene circoscritta al suo territorio nazionale, e quando si vogliono chiedere spiegazioni ad una banca, oppure ad una multinazionale, ecco il solito gioco di prestigio, dei soliti prestigiatori di avvocati, consulenti, faccendieri, contractors, di tutto e di più, una vera macchina da guerra.
16 settembre 2008