L’uguaglianza e la democrazia in tutta Europa è ormai solo una farsa
Adesso la grande finanza internazionale, per mezzo di uno dei suoi più autorevoli organi, il “financial times”, da noi più volte ripreso per il dichiarato disprezzo nei confronti della Sicilia, appoggia il colpo di stato morbido di Berlusconi con il quale, pur di porsi al di sopra della legge, fa saltare il banco in migliaia di processi per reati comuni.
Riportiamo un interessante articolo apparso oggi sulla testata on line “Sicilia informazioni”; articolo che non ha bisogno di nessun commento, se non questo: che sia la ricompensa per aver fatto rientrare la fronda antieuropea leghista ed aver garantito alla massoneria europea tempi rapidi per l’approvazione del decaduto Trattato di Lisbona?
A tutti buona lettura.
Il Financial Times sta con Berlusconi. “Fa bene a frenare i giudici”
“L’Italia fa bene a porre un freno ai suoi giudici”. E’ il titolo di un editoriale pubblicato oggi dal Financial Times sulla ‘guerra’ scoppiata di nuovo tra Silvio Berlusconi e parte della magistratura italiana dopo le ultime affermazioni del premier e le leggi messe in cantiere dalla maggioranza sulla giustizia. Nel commento dell’Ft, firmato da Cristopher Caldeweill, si prende in esame il lodo Schifani (che garantirebbe l’immunità per le cinque più alte cariche dello Stato) e si sottolinea come Spagna, Francia, Germania e la stessa Unione europea abbiano già “una qualche forma di immunità” in questo senso. Così come l’Italia aveva l’immunità parlamentare prima che fosse spazzata via dal ciclone di Tangentopoli: un periodo, scrive il quotidiano britannico, che ha aperto un quindicennio dove in Italia “i giudici hanno raggiunto un livello di potere unico in Occidente”, esercitando una sorta di “reggenza giudiziaria” sugli eletti dal popolo. Un potere che, secondo l’Ft, è “a lungo andare, dannoso per la democrazia” e che costituisce tra l’altro “uno dei motivi per i quali gli italiani non hanno più fiducia nella magistratura”.
Insomma, a volte si può “abusare” delle leggi sull’immunità, ma “lo scopo dell’immunità non è dare ‘mano libera’ agli eletti, bensì proteggere il diritto degli elettori di essere governati dalle persone che scelgono democraticamente”. E poi, si chiede il quotidiano, “le accuse contro Berlusconi nascono da una disinteressata richiesta di giustizia, oppure dal desiderio di una certa parte dell’elite italiana di rovesciare una scelta popolare che non gli piace?”. In questo senso, “l’immunità potrebbe essere il modo migliore per proteggere gli elementi democratici di un governo democraticamente eletto, specialmente in un Paese dove la magistratura è altamente politicizzata” come l’Italia. Con l’effetto di rendere i politici “meno litigiosi e più democratici”. Ed anche per quanto riguarda l’emendamento ‘blocca-processi’, ribattezzato dall’opposizione ‘salva-premier’, il Financial Times osserva che potrebbe essere un modo per velocizzare i tempi lunghissimi della giustizia italiana, così “dilatori” che “contrastano con l’articolo sei della Convenzione europea sui diritti umani”. Insomma, “le acrobazie giudiziarie di Berlusconi sono invariabilmente a suo vantaggio, ma nello stesso tempo non sono solo a suo vantaggio”, perché riescono a cogliere “problemi veri”, “gravi abbastanza” da intercettare il consenso degli elettori. E qui, conclude l’Ft, sta “il genio politico” del Cavaliere.
Ma di quale consenso parla il financial times? Di quello “estorto” col Porcellum e con i brogli?
L’Europa dell’alta finanza ha un debito con il Berlusca per via della ratifica del mitico trattato di Lisbona. E se lo toglie garantedogli l’immunità “europea” con una buona campagna mediatica. Prima non era visto tanto bene ma ora evidentemente “sta entrando in famiglia”. La democrazia e l’uguaglianza tra i cittadini diventa in Europa ogni giorno di più una burla. Ragione in più per diffidare di questa “unione sovietica europea”. I dissidenti sono avvertiti. A quando per loro il “manicomio criminale”?