E c’è chi vuole dare più potere alle province… (commento alle amministrative 2008)
Lo abbiamo sentito con le nostre orecchie. Politici “vittoriosi” alle ultime tornate amministrative rivendicano più poteri (cioè più soldi nostri) per le “province”, formalmente abolite dal 1946…
Ora sono state snobbate da circa la metà degli elettori siciliani che, evidentemente, consideravano inutili queste consultazioni.
Bene! Non eravamo tutti mafiosi? Sarà stata mica la mafia a dire al 50 % dei Siciliani di starsene a casa? O è l’assoluta mancanza di un’alternativa rispetto al sistema di potere attuale?
Il PD, quanto di meno “siciliano” si possa immaginare, si sta avviando inesorabilmente alla sua scomparsa in Sicilia. Ma non faranno mai la diagnosi giusta i suoi pochi militanti ed elettori superstiti. Diranno che la Sicilia è “arretrata”, irrecuperabile, e basta. Così la prossima volta prenderanno il 15, poi il 10 e via via si toglieranno del tutto dai piedi, presenza ingombrante e perfettamente inutile.
C’è un dato che si commenta poco, però, perché la frana del centro sinistra copre tutto. Nel centro-destra c’è uno smottamento pesante dal PDL al centro, un po’ cuffariano, ma soprattutto lombardiano.
Facciamo un po’ di conti.
Con tutta la non affluenza e la frana del PD, il partito di Berlusconi, Schifani e Cammarata quando gli va bene va avanti di 1 punto rispetto a 5 anni fa (solo a Palermo va avanti di 3 punti) e spesso va anche indietro. Mentre rispetto a 2 mesi fa (per carità sono cose diverse le politiche) va indietro dal 15 al 20 %!!
L’UDC risale la china, a volte clamorosamente, ma in genere si riprende i voti di 5 anni fa, magari un po’ erosi.
L’Mpa (facendo il raffronto, un po’ improprio, con gli “autonomisti” di 5 anni fa di Nuova Sicilia e Patto per la Sicilia) moltiplica esponenzialmente i consensi e rispetto alle politiche li raddoppia o poco più, confermando in sostanza, ove più ove meno, il risultato delle regionali. A Catania è sorpasso sul PDL e a Caltanissetta sostanziale parità.
Grosso modo oggi in Sicilia abbiamo un 35 % di PDL (un po’ pochino in relativo), altrettanto di centristi (tra un 20 % circa di MPA e un 15 % circa di UDC), un 20 % di superstiti del PD e un 5 % circa di opposizioni radicali di ogni tipo (IDV, estreme destra e sinistra, etc.).
Crediamo proprio che, nonostante le fraterne dichiarazioni di facciata, si stia delineando un nuovo bipolarismo in Sicilia. Ce ne possiamo rallegrare?
Solo fino a un certo punto. Certo non ci dispiace che Berlusconi, rappresentante di interessi non siciliani, arretri in Sicilia, sebbene a favore di formazioni notabilari non proprio all’altezza delle sfide che riguardano la Sicilia (un po’ peggio l’UDC, un po’ meglio l’MPA, ma la cultura politica è sostanzialmente quella…).
Quello che manca è una voce sicilianista, una classe politica nuova che dia ai Siciliani un’opposizione autonomista e non solo un governo.
Se non sarà incalzato da una forza di opposizione Lombardo si adagerà sui consensi bulgari, e questo non sarà un bene per la Sicilia. Ci saranno quelli che diranno “più soldi alle province” mentre di ben altre frustate ha bisogno la Sicilia per alzarsi e fra qualche giorno lanceremo qualche nostra proposta.
Ma chi vorrà fare una dura opposizione sicilianista al sistema?
Chi vorrà uscire allo scoperto per dare una speranza a questo Popolo affinché abbia un’alternativa oltre a quella di stare a casa alle prossime elezioni?
Chi difenderà il buon nome dei Siciliani e lo Statuto, senza per questo dover inghiottire l’obbrobrio del ponte, la pratica del clientelismo, inaccettabili alleanze romane e nordiste?
Fratelli Siciliani, non è mai troppo tardi per svegliarsi.
ANimus TUus DOminus !
L’ALTRA SICILIA – Antudo
Movimento Politico del Popolo Siciliano “al di qua e al di là del Faro”