Giovanni Ladonea Parascandola: appuntato!
Ne parlano tutti della discarica di Villaricca. Degli arresti eccellenti. Delle intercettazioni (650 pagine) che hanno portato all’arresto di 25 persone. I nomi di Marta di Gennaro e Michele Greco ormai li conoscono tutti. Ma c’è un nome che nessuno fa. Quello di un carabiniere che puntualmente segnalava lo stato di fatto. Un carabiniere a cui le cose non tornavano e che spingeva per porle all’attenzione di chi di dovere.
Quel carabiniere non lavora più presso il commissariato straordinario sui rifiuti.
Non serve più come non serve l’intero drappello sciolto da Bertolaso. Adesso fa il piantone. Il suo nome: Giovanni Ladonea Parascandola. Un carabiniere che nel suo lavoro crede fermamente. E’ stato lui il primo a segnalare che qualcosa non andava. Munito di macchina fotografica l’appuntato Parascandola acquisisce elementi per il suo comando. Documenta pericoli ed illegalità. Mette i suoi superiori nella condizione di non poter ignorare ciò che avviene.
Tutto per semplice senso del dovere. Un senso del dovere che non piace alla Di Gennaro, e che non piace neanche a De Frenza e Greco, che in un’intercettazione dicono:
Mo lo devo sconocchiare un’altra volta, perché questo qua va rompendo i c… in giro e siccome va sparando le str… a Pinotti (parla del comandante del Nucleo Operativo Ecologico, il generale Umberto Pinotti) e Pinotti è nemico nostro, automaticamente ci troviamo nella m… Allora se i capi prendono una c… di decisione di m… di mandare via questa gente per farci lavorare in grazia di Dio, come abbiamo lavorato fino a mo con il gruppo mio, automaticamente si riesce a risolvere qualche cosa
I due si riferiscono alla decisione di Bertolaso di smantellare il gruppo dei carabinieri. Sembrerebbe fatta. Ma non è così. L’appuntato non si arrende. Segnala. Invia relazioni si servizio. Poi, quando le missioni non sono più autorizzate, le relazioni che arrivano esordiscono con “Questo sopralluogo viene fatto in periodo di ferie dal sottoscritto con mezzi propri”. Parascandola prosegue, e tramite le intercettazioni il Noe viene a conoscenza dell’esistenza delle sue relazioni.
Il primo agosto il capitano del Noe Masi chiede le relazioni di servizio dell’appuntato. Ed è il panico. Un sasso che diventa valanga e che travolge tutti. Tranne Parascandola, che torna a fare il piantone alla caserma “Salvo d’Acquisto”.
Pubblicato giovedì 29 maggio 2008 da Vito Parisi su: www.crimeblog.it