Povero Lombardo
Povero Presidente della Regione, volevamo vigilare da cittadini sul
mantenimento delle sue promesse, ma a 40 giorni dalle elezioni ancora non ha
cominciato neanche a governare. Come si fa a infierire?
Il PDL ha o si inventa ogni giorno mal di pancia, partito unico che di unico
non ha niente (pure alle correnti si deve dar conto…). I suoi politici,
anche loro a parole fieri autonomisti, vanno ogni giorno a Roma anche per
chiedere se possono andare in bagno. Ammesso che l’MPA un po’ di autonomia
genuina nelle vene ce l’abbia, ma come fa a governare insieme a questi
ascari, yesmen, incapaci di riscaldarsi se non per qualche poltrona in più o
in meno?
Ora si ci mettono pure i democristiani dell’UDC… E’ cominciato il gioco al
massacro, sulla pelle dei siciliani.
E di tutte le promesse, vitali per il Popolo siciliano (Alta Corte, sistema
bancario, risorse petrolifere, solo per richiamare i primi che vengono alla
mente) non se ne fa nulla per ora; l’unica cosa che va avanti è l’unica che
non serve a niente alla Sicilia, il “ponte”, perché lì c’è l’Impregilo che
aspetta, e soprattutto i suoi misteriosi soci.
A onor del vero dietro questi mal di pancia c’è anche qualche scelta
coraggiosa del Presidente: la sanità, vergogna mondiale, commissariata da un
pubblico ministero, gli ATO ridotti, un quarto di “tecnici” al governo e
così via. Bene anche la promessa di introdurre la storia di Sicilia e lo
Statuto commentato nelle scuole (vedasi nostra proposta di legge in tal
senso). Ma le ombre ancora, purtroppo, superano le luci. Il Presidente
ostaggio non ha la forza di stoppare Tremonti quando toglie a Palermo il
passante ferroviario, alle tre maggiori città siciliane la metropolitana
leggera, alcune strade vitali in Sicilia e in Calabria, purché i milanesi
paghino meno ICI… E dire che è un Ministro della Repubblica e potrebbe
andare a Roma a votare contro, anche simbolicamente, a queste amenità di
Tremonti.
Quelli (i suoi alleati) hanno le televisioni in mano, e le usano per annunci
demagogici che pagano i più deboli (Calabresi e Siciliani in questo caso,
coloro che vivono in affitto rispetto a quelli che la casa ce l’hanno in
genere). Anche quella dei mutui è una grossa bufala. In pratica ci
trasformano i tassi variabili in “rate costanti e durata variabile” con un
ulteriore debito per le famiglie in conto interessi da pagare tutto alla
fine del mutuo o da rateizzare ulteriormente: interessi su interessi
posticipati per cui il mutuo diventa una schiavitù a vita.
Bravo Tremonti! E chi ti ferma più con le televisioni in mano. Ci dice
“udite, udite”, se il tasso scenderà sotto quello del 2006, le banche
daranno alle famiglie la differenza alla scadenza; ma che fa il ministro, ci
prende per i fondelli, come fa l’Euribor a scendere sotto il 2 % del 2006? E
in questo il nostro paladino del sud e dei siciliani che fa?
Tace, se no gli
fanno cadere il governo e addio autonomismo…
Oggi come 50 anni fa i poteri forti della Penisola di autonomismo siciliano
non vogliono sentir parlare…
Ah se i Siciliani dessero più del 50 % a partiti autonomi o siciliani (non
necessariamente l’MPA) come in Val d’Aosta! Allora chi ci toccherebbe? Ci
arriveremo ma ci vorrà tempo e una lunga opera di persuasione
dell’elettorato.
Intanto lo scempio istituzionale dimostra che i Siciliani non hanno nulla da
aspettarsi dai partiti italiani, di qualunque estrazione. E vane sono le
rampogne dei “democratici”, ché loro non hanno saputo certo far di meglio
per la Sicilia né sono più autonomi dai loro padrini romani. Si interroghino
piuttosto sul perché in Sicilia non rappresentano più nessuno, nonostante il
continuo starnazzare anti-siciliano della Repubblica di Palermo.
Ma noi non disperiamo. Finiti questi giri di valzer può essere che il
“povero Presidente” quarchi cusuzza per la Sicilia riuscirà a portarla a
casa. Vedremo, fintanto che, almeno, non ci saranno alternative.
Un ultimo consiglio, però: non si lasci più scappare affermazioni
“catano-centriche”, noi tutti amiamo Catania e ci sentiamo catanesi, ma Ella
è il Presidente dei Siciliani, di tutti i Siciliani.
Buon lavoro.
Né Destra, né Sinistra, né Centro: solo e sempre Sicilia!
LA NOSTRA PATRIA E’ LA SICILIA.
ANimus.TUus. DOminus