Sono gli italiani all’estero rappresentati da imbroglioni?
Che strano Paese quello italiano! Dopo ogni elezione, ad esempio, le procure sono seppellite da ricorsi e denunzie di ogni genere, puntualmente poi messe a tacere per non squilibrare un risultato che cosi’ è assolutamente falsato e antidemocratico.
Si ha bel parlare di stato di diritto, di osservanza della legge, ma il seguito che la magistratura italiana dà ai ricorsi contro i brogli elettorali acclamati ci precipita a livello di quelle repubbliche sudamericane dove la corruzione era imperante, una volta pero’, o di quelle sedicenti autorita’ africane alle quali gli Stati coloniali europei avevano insegnato non democrazia ma corruzione generalizzata, pur considerando comunque che oggi anche in Zimbabwe, a causa dei brogli denunziati, si torna a votare.
Il TG 1 del 12 maggio, nella sua edizione di grande ascolto, quella delle ore 20, ha riportato la notizia che un eletto del PDL, il senatore Nicola Paolo De Girolamo, è indagato dalla procura per essersi iscritto all’Aire della circoscrizione consolare di Bruxelles, soltanto qualche giorno prima delle elezioni, – quindi non avrebbe potuto essere candidato all’estero.
Notizia flash, dicevamo, messa subito a tacere forse per non invalidare un risultato assolutamente illegale.
Ma noi ci domandiamo: perchè aspettare che la magistratura si svegli?
Perchè i responsabili dell’anagrafe del Consolato di Bruxelles non hanno ricordato a questo signore, accompagnato peraltro da un “esperto” operatore dell’emigrazione, il signor Ferretti, anche lui, come il Di Girolamo, socio della cooperativa del quotidiano ‘L’Italiano” di cui è anche direttore editoriale, che non poteva iscriversi all’Aire in quei giorni senza prima aver verificato l’effettiva residenza del Di Girolamo nel comune di Ixelles?
Bastava fare la richiesta, come si fa con tutti i richiedenti, al Comune d’iscrizione.
E non raccontiamo storie, abbiamo i testimoni. Almeno due candidati de L’ALTRA SICILIA-per Il Sud, in quel momento erano presenti in consolato, salutati dal sig Ferretti che presentava loro il suo candidato, che si era appena iscritto all’AIRE fornendo un falso indirizzo.
Abbiamo l’indignazione del Console Dino Sorrentino che si lamentava della maleducazione di questi due signori, allontanatisi senza neanche ringraziare o salutare.
Come mai il caso viene sollevato solo adesso? Come mai la grave questione sembra essere stata silenziata?
Perchè la magistratura non chiede ai responsabili dell’ufficio anagrafe del Consolato di Bruxelles cosa facevano, tra l’altro, centinaia di certificati elettorali in bianco a lato della stampante di un addetto dell’ufficio notarile del Consolato?
Che fine hanno fatto le buste, sempre piu’ numerose che le poste belga riportavano al mittente per mancata consegna?
Sono legittimi i nostri sospetti? Certo non adiremo la magistratura, ma vogliamo ricordare alle comunità italiane per le quali questa legge truffa è stata creata le sconcezze accadute a Castelnuovo di Porto già nel 2006 ( intervento di 300 carabineiri, buste lasciate in ogni angolo, brogli e sempre brogli, tutto poi messo a tacere, aveva vinto la sinistra)
Brogli che nello stesso Castelnuovo di Porto si sono ripetuti puntualmente anche questa volta, dove ad esempio, nei seggi attribuiti alla Svizzera si scrutinavano schede visibilmente false, attribuendo le preferenze ai vari autori della truffa. Anche questa volta pero’ c’erano dei testimoni.
Ma chi sono i complici di tali truffe? Dove è avvenuto lo scambio di plichi? A che punto sono state introdotte le schede taroccate? e se si appurasse che le schede sono state immesse dai vari consolati di Zurigo, Lugano ecc ?.
Come intende agire lo Stato italiano? Che sanzione intende prendere? Ma la cosa ancora più grave, quale valore hanno quei voti falsi? Sono gli italiani all’estero rappresentati da imbroglioni?
Brogli elettorali, come avvenuto in Germania e denunziato da un giornale e da vari testimoni che spiegavano i metodi di acquisto delle schede . Brogli elettorali, come avvenuto in Belgio, a dimostrazione di una legalità che non esiste in uno Stato che è sceso nella scala della democrazia a livelli molto bassi…
Brogli, come denunciati dall’ex ministro Antonio Di Pietro, nell’emissione Porta a Porta del 12 maggio, dove fustigava chi dovrebbe dare l’esempio, nella Camera e nel Senato, dove il fenomeno del pianista, (chi vota al posto dell’assente), prefigura il reato di truffa continuata e aggravata ai danni dello stato.
Certo Di Pietro puo’ permettersi questo e altro, a differenze dell’uomo qualunque che al contrario verrebbe perseguito penalmente se soltanto prospettasse tali gravi sospetti.
La cosa che più ci dispiace è che le comunità all’estero che avrebbero dovuto mostrare la propria maturità negando il voto a questi faccendieri dei partiti romani, hanno contribuito a relegarsi nell’alveo di chi non conta niente vendendo la propria coscienza e la propria dignità, novelli Giuda, al prezzo dei famosi 30 denari (nel caso specifico da 1 a 20 euro ogni busta) .
Tutto questo lascia riflettere. Vergogna!
L’ALTRA SICILIA-Antudo