Scommessa: gli Statuti pezzi di carta?
Palermo, 1 febbraio 2008
Prendiamo atto con soddisfazione che la Regione sta facendo ricorso sull’incredibile “destituzione del destituito”. Forse anche merito nostro che tempestivamente ieri denunciavamo l’ennesimo colpo di mano sullo Statuto, tanto più che Cuffaro già non c’è più.
Diamo atto anche all’MPA di essersi fatto carico di questa protesta e, probabilmente, di averla portata sui tavoli istituzionali (una volta tanto…).
Adesso facciamo una doppia scommessa:
1) Volete vedere che i “democratici”, “sinistresi”, etc. siciliani, sempre proni a 90°, staranno a battere le mani a chi colpisce le istituzioni siciliane? Volete vedere che non ci sarà una sola voce, in questo pugno di traditori della Sicilia, che si alzerà a gridare allo scandalo? Speriamo di perdere questa scommessa.
2) Volete vedere che la Consulta, alla quale questo nostro Statuto proprio non va giù, darà ragione COME SEMPRE allo stato italiano, dimostrando ancora una volta la propria faziosità e la propria inadeguatezza strutturale (oltre che illegittimità costituzionale) a dirimere i conflitti di competenza tra stato italiano e regione siciliana? Siamo praticamente, purtroppo, sicuri di vincere questa scommessa.
Purtroppo, se non c’è nessuno che li fa valere, gli Statuti di autonomia sono come i trattati internazionali, di cui uno statista tedesco della I guerra mondiale (Von Moltke) diceva che in fondo sono….”pezzi di carta”!
L’ALTRA SICILIA – Antudo