Lettera aperta agli Eoliani
“QUANDO IL DITO INDICA LA LUNA, L’ISOLANO GUARDA…VA IL DITO”
Lipari, 15 Ottobre 2001
Ho parafrasato l’antico detto di Confuciana memoria quando, incontrando esponenti o referenti di varie estrazioni politiche, Eoliani e Regionali, mi sono reso conto che questi continuano ad ignorare che siamo entrati nel terzo millennio e che l’isolano, da tempo, ha iniziato a guardare più in là del dito.
Forse l’elezione diretta del Sindaco, la sfiducia, il referendum, e poi di nuovo la sfiducia pervadente hanno dato il segnale che qualcosa, al di là del bene o del male, stesse cambiando.
L’isolano si è ripreso il diritto di sognare, fors’anche la luna, sognare un nuovo modo di fare politica, si è riappropriato del diritto alla libera scelta per indirizzare la propria preferenza politica.
“Guardare alla Luna” vuol dire smettere di avere i paraocchi; vuol dire guardare finalmente lontano, credere in se stessi, non lasciarsi guidare supinamente da ingannevoli promesse, non farsi allettare da illusorie facili mete e vuol dire soprattutto voglia di cambiamento, senza compromesso alcuno, dettato dalla convinzione di mettersi al servizio della comunità e non dalla mera convenienza personale.
Queste nostre Isole hanno subito fino ad oggi ogni sorta di vassallaggio politico, economico ed amministrativo. È tempo di voltare pagina, di cambiare il modo di amministrare il territorio, di essere a pieno diritto Cittadini Europei con tutte le ricadute conseguenti.
Appare necessario quindi sottoporre al giudizio degli elettori isolani le linee guida di un programma in cui si affrontino le esigenze e le aspettative del territorio sottolineandone le mancanze in relazione ai bisogni degli abitanti, nel caso specifico delle isole minori, ad esempio, con la creazione di un Assessorato per le Isole Minori, con specifici mandati e competenze.
Le nostre Isole, per la loro ormai sperimentata e riconosciuta vocazione turistica, per la loro evoluzione sociale ed economica necessitano di porti e approdi sicuri, di attrezzature alberghiere, di aviosuperfici, di strade, di terminal attrezzati, di itinerari turistico-culturali alla riscoperta delle origini Eoliane.
Hanno bisogno, ad esempio, di riportare alla luce, nell’isola di Stromboli, il villaggio preistorico scoperto e dimenticato; c’è il bisogno di creare una Scuola del Mare – come suggeriva vent’anni or sono Gin Racheli – dove insegnare Pesca, Acquacultura, Biologia marina, ma anche Meccanica navale e cantieristica, Tecniche subacquee, specializzazioni per Sommozzatori; un Istituto di Archeologia marina, un Istituto per il Turismo, una Scuola alberghiera.
Il risultato sarà quello di creare diplomi specialistici, dopo aver ideato un percorso scolastico atto a stimolare un’imprenditorialità locale, in modo che non sia più necessario ai giovani isolani emigrare oppure scadere in forme di sottoccupazione, come attualmente accade a quanti ottengono il diploma dall’istituto per Ragionieri e Geometri di Lipari.
Se tutto ciò, e quant’altro non ho espresso, significa guardare più in là del dito, ebbene sono sicuro che molti isolani stanno già guardando verso la luna. Stanno pensando che forse è il caso di riesaminare più attentamente il passato e di rivisitare il percorso lungo il quale sono stati trattati da isolani e messi da parte nelle decisioni.
Molti giovani di ieri mi hanno conosciuto come quello che occupò il Piero della Francesca, quello che insieme agli isolani da Stromboli scaricò sacchi di spazzatura davanti al Comune di Lipari, quello che già nel 1983 organizzava petizioni per avere i Consigli di Quartiere, quello che non ha mai occupato cariche politiche né amministrative.
Romano di nascita, Stromboliano da una vita, mi onoro di essere socio onorario de ”L’altra Sicilia”.
L’associazione che lotta per una Sicilia migliore, una Sicilia per i Siciliani e per quelli che sono dovuti partire per cercare quelle opportunità che venivano loro negate da una patria matrigna; quegli isolani che quando tornano nella loro terra d’origine si sentono sperduti, non si riconoscono più nei luoghi sconvolti dal cemento; quegli emigrati che con la loro partenza hanno spezzato la catena fatta di compromessi, si sono costruiti una nuova vita con la Sicilia sempre nel cuore e con la fatica del loro lavoro hanno dato e continuano a dare lustro alla loro terra d’origine. Isolani che vogliono vedere i loro figli, i loro nipoti ed i i Siciliani tutti in una situazione sociale, politico ed economica nuova e finalmente al passo coi tempi.
Mi sono messo disposizione quindi degli isolani e in qualità di Coordinatore Regionale dell’associazione “L’altra Sicilia per le Isole Minori “ ho accettato di fare parte di una lista che con la denominazione “L’altra Sicilia per le Isole Minori” conta di presentarsi alle prossime elezioni amministrative nel comune di Lipari.
Mi rivolgo perciò a galantuomini che decidano di votarci e che vogliano essere votati. Mi rivolgo a quanti ….“quando il dito indica la luna, guardano finalmente verso la luna”.
Mettendoci così di fronte alla realtà, ricattureremo il nostro avvenire e tutti insieme faremo sì che il nostro sogno si avveri.
Pietro Plinio Quinzi
Coordinatore Regionale “L’Altra Sicilia per le Isole Minori”