In Sicilia stipendi da € 1.500 al giorno!

E’ la clamorosa “rivelazione” venuta fuori nel corso del recente convegno di “Aquafest 2007”, svoltosi a Giardini Naxos su iniziativa dell’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara. Un’offesa alla povertà dilagante perpetrata dall’alta burocrazia regionale con l’avallo della classe politica.

Come ogni evento convegnistico che si rispetti, anche quello di “Aquafest 2007” sul tema “La qualità ambientale del sistema fluviale”, svoltosi nei giorni scorsi a Giardini Naxos su iniziativa dell’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara, ha “nutrito” le menti dei partecipanti ai lavori, che hanno avuto modo di acquisire e “portare a casa” qualcosa di “interessante”, per non dire di… sconvolgente.
Dall’intervento di un ben informato spettatore si è, infatti, appreso che un alto funzionario di lungo corso della Regione Siciliana, di cui omettiamo il nome (sarebbe “ingeneroso” perché non è certo l’unico a beneficiare di trattamenti di tal genere…), percepisce un emolumento astronomico al soldo di un organismo che coordina le varie “Ato” (Società d’Ambito Territoriale Ottimale) delle acque e dei rifiuti esistenti nell’isola: ben 1.500 euro al giorno per un ammontare complessivo di 567mila euro l’anno (ovvero oltre un miliardo di vecchie lire)!

Al momento della “sensazionale” rivelazione, i qualificati relatori provenienti da ogni parte d’Italia e noi della platea siamo stati investiti – tanto per restare nel tema di un convegno dedicato alle acque – da un’autentica… doccia fredda. Ma lo capite?! Pochi “eletti” (ma stavolta non si tratta di politici, anche se contigui ad essi…) guadagnano ogni giorno 1.500 euro, mentre i “comuni mortali” quella stessa cifra non riescono a racimolarla nemmeno in un mese e devono, ciò malgrado, reputarsi fortunati pensando ai tanti che non introitano alcunché essendo totalmente disoccupati!

Quanto rivelato in quell’intervento è stato da noi puntualmente verificato, anche tramite internet (è bastato digitare sui motori di ricerca il nome del dirigente regionale in questione), ed è stato conseguente chiederci cosa abbia di così “speciale” cotanto “servitore dello Stato” (o, meglio, della Regione…) per meritarsi un simile trattamento economico. Si occupa di rifiuti ed acque? Bene: diamoglieli pure questi 1.500 euro al giorno, ma a condizione che l’intero territorio siciliano brilli in ogni suo angolo quanto a pulizia e decoro e che da ogni rubinetto dell’isola (nessuno escluso) il prezioso liquido sgorghi continuamente, ventiquattr’ore su ventiquattro senza interruzione alcuna. Ed, invece, proprio le “famigerate” Ato fanno… acqua (è proprio il caso di dirlo!) da tutte le parti, tant’è che esponenti di ogni estrazione politica ne invocano da tempo la chiusura o, quantomeno, la riduzione. Come si giustifica, dunque, uno stipendio così stratosferico a fronte di risultati non certo esaltanti?!

Anche questo lavoratore ha indubbiamente diritto a portarsi a casa la sua “pagnotta” quotidiana, ma potrebbe benissimo comprarsela dandogli la possibilità di guadagnare 150 euro al giorno, e non 1.500: oltre alla “pagnotta” potrebbe acquistare la benzina per l’automobile, prendersi il caffé al bar ed offrirlo agli amici, pagarsi l’affitto o il mutuo della casa, vestirsi con abiti griffati e concedersi una vacanza esotica durante le ferie; ma di 1.500 euro quotidiane che se ne fa?! Ci auguriamo, almeno, che venga sfiorato dal buon proposito di destinarne una piccola parte in beneficenza ed elemosine e che la mattina, mentre si reca in auto nel suo “dorato ufficio”, trovi qualche spicciolo per il lavavetri di turno…

Per farla breve, in tanti siamo andati via dall’assise ambientale di Giardini Naxos letteralmente sconvolti e sconcertati. E qualcuno era anche tentato di avvicinare i dirigenti dell’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara, artefici di quel convegno, per proporre loro di organizzarne uno avente per tema non il risanamento delle acque, bensì quello… delle istituzioni siciliane. Prodigarsi per una natura bella ed incontaminata che solo in pochi possono godersi – perché magari non si hanno i soldi per farsi la vacanza o affrontare un semplice week-end o andare a mangiare in un agriturismo dove vengono dispensati i tanto decantati prodotti enogastronomici locali – è del tutto inutile: sarebbe, invece, preliminare mettere al centro di tutto l’uomo (anziché il fiume da ripopolare di specie ittiche, il bene architettonico da restaurare o il prodotto tipico da valorizzare), perché è lui il protagonista del contesto in cui vive, e non viceversa. Cominciamo, dunque, col consentirgli di vivere dignitosamente, sopprimendo una volta per tutte ingiustificate posizioni di privilegio che ingrossano i portafogli di pochi a discapito di quelli di molti.

Quel signore che “lavora” con le Ato, gli altri “superpagati” manager di improbabili enti di sottogoverno e, soprattutto, tutti coloro i quali (governanti e legislatori) consentono loro di riscuotere così “scandalosi” compensi, offendono per ben due volte la povertà: da un lato, infatti, sottraggono risorse alla già profondamente prostrata collettività siciliana, dall’altro utilizzano un’ingente quota di denaro pubblico, versato dai cittadini sotto forma di imposte e tasse varie, per alimentare pochissimi posti di lavoro, sulla cui utilità ci sarebbe parecchio da discutere.

Probabilmente, anche chi non ho mai nutrito simpatia alcuna per il Comunismo, al cospetto di tali nauseabonde concentrazioni della ricchezza e conseguenti sperequazioni sociali reputerà opportuno, se non doveroso, che il più ricco condivida qualcosa col più povero, al di là della capacità produttiva di ognuno: se proprio vogliamo sperperare, facciamolo equamente in favore di tutti e non solo di pochi visto che, come recita la nostra Costituzione nel suo mai attuato principio fondamentale, “la Repubblica italiana è fondata sul lavoro e riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro”…
I burocrati comunali, quindi, si astengano dallo sbandierare lo “spauracchio” della Corte dei Conti (ma è mai esistita in Sicilia?!…) al sindaco che, attraverso un incarico di poche migliaia di euro, vuole dare una boccata d’ossigeno al giovane professionista disoccupato.

Ed i nostri governanti regionali non ci vengano a dire che non ci sono più soldi per le opere pubbliche, che il servizio sanitario va ridimensionato, che il problema del precariato è di difficile risoluzione, che le piante organiche degli enti non possono più essere ampliate e che – perdonate se tiriamo in ballo una questione che sta particolarmente a cuore a noi operatori della comunicazione – sarebbe uno “spreco” istituire gli uffici-stampa nei Comuni con meno di diecimila abitanti: solo con gli emolumenti erogati al “famoso” funzionario di cui sopra si potrebbero finanziare una trentina di posti di lavoro!

Facciamo appello, pertanto, ai lettori affinché ci segnalino i casi, qualora ne fossero a conoscenza, di altri “fiabeschi” stipendi regionali, in maniera tale da poter effettuare una ricognizione quanto più completa possibile del denaro che tutti i siciliani potrebbero avere a disposizione e che, invece, viene dirottato sui conti di pochi “fortunati”, alla faccia… dei disoccupati, dei precari, delle famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese e delle carenze nei servizi e nelle infrastrutture della nostra bella, ma contraddittoria, terra di Sicilia.

Rodolfo Amodeo
www.rodolfoamodeo.it
(articolo pubblicato sul settimanale “Il Gazzettino” del 3 novembre 2007)