Lettera aperta al popolo siciliano “al di qua e al di là del Faro”
Negli ultimi mesi la stampa internazionale ha dato particolare risalto alle notizie sbandierate dagli organi di propaganda del regime italiano che trattavano di minacce, estorsioni, attentati e quant’altro di negativo ed infangante riuscivano a portare a galla in Sicilia. Tutto questo mentre al Nord Italia le tensioni sociali rendono le città dei veri e propri campi di battaglia con tassi di criminalità elevatissimi (di gran lunga superiori a quelli della Sicilia) e mentre nelle altre regioni del Sud Italia (attualmente governate da alleati politici del governo nazionale, è bene dirlo) la spavalderia della criminalità organizzata mantiene intere aree nel sottosviluppo e nell’arretratezza economica.
L’Altra Sicilia non può accettare e non accetterà che una tale situazione di disinformazione possa continuare a ledere in modo così pesante l’immagine della nostra isola, soprattutto quando dietro la diffusione capillare di certe notizie ben selezionate si celino macchinazioni di altra natura e si preparino azioni di forza in violazione delle più elementari norme democratiche.
Cari fratelli e sorelle Siciliani,
ovunque voi siate, in patria o in qualunque altra parte del mondo vi siate rifugiati per sfuggire alle grinfie del regime che opprime la nostra Sacra Isola, è arrivata l’ora di unire le forze per liberarci definitivamente dei nostri nemici.
Il regime vacilla sotto i colpi inferti dalla dignità del Popolo Siciliano che ha deciso di rialzare la testa. In tutta la Sicilia sono numerosi i fratelli e le sorelle che lottano silenziosamente ogni giorno per la libertà, ed ogni giorno se ne aggiungono di più.
Negli ultimi anni abbiamo dovuto soffrire attacchi e diffamazioni di ogni tipo, ma oramai il Popolo Siciliano ha scelto di liberarsi del cancro che lo opprime e che cerca di coprire le proprie malefatte con l’aiuto di una classe politica fatta di traditori e lo sventolio dei vessilli dell’antimafia e della criminalità organizzata, i cui tentacoli in realtà muove da dietro le quinte con l’abilità di un navigato mangiafuoco.
Ma le coscienze non si sono fatte intimidire e grazie ai moderni mezzi di espressione la verità sta venendo a galla con tutta la sua lordura. Lo stato italiano, il nostro aguzzino, ha deciso di intervenire con la forza, profilando l’intervento dell’esercito in Sicilia per riportare “l’ordine” con la scusa di un non meglio precisato ed imminente attacco mafioso.
Dove sono le prove di questa guerra che la mafia starebbe per scatenare contro lo stato? Il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, grazie al quale si è giunti all’arresto di Provenzano, ha già bollato tutto ciò come una mera fantasia. Gli autori degli ultimi attentati ai danni di un imprenditore del catanese, strombazzati su tutti i media del pianeta, sono già stati arrestati. Ogni giorno giungono notizie di importanti successi delle forze dell’ordine GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE DI TUTTO IL POPOLO SICILIANO.
Perchè allora l’esercito? Cosa dovrebbe fare realmente l’esercito in Sicilia? Purtroppo è sin troppo chiaro cosa vorrebbe fare lo stato: vorrebbe la Sicilia in stato d’assedio per colpire non solo la fragile economia dell’Isola, ma anche il morale dei Siciliani e ricacciarli nell’incubo di violenza e privazioni da cui hanno deciso di liberarsi, sperando magari in uno sciagurato “colpo di testa” di qualche esasperato ed allo stesso tempo tenendosi pronto a ricorrere alla violenza, se necessario.
Oggi la prospettiva del dislocamento dell’esercito nell’isola si fa sempre più concreta, dopo che gli ascari sono venuti allo scoperto e persino il parlamento regionale potrebbe approvare una mozione a favore dell’intervento delle forze armate di occupazione firmata da esponenti di tutte le forze politiche, che evidentemente vedono il risveglio della Sicilia come un pericolo per le loro infami carriere.
Ma tutto questo non deve portarci a disperare, Tutto questo è un segno che stiamo colpendo il nemico al cuore e che questi sta oramai reagendo in maniera scomposta. Al tempo stesso non possiamo stare con le mani in mano e dobbiamo tentare di scongiurare questo pericolo attirando gli occhi di tutti i Siciliani nel mondo su quello che sta per succedere alla loro Madre Patria affinchè ne discutano e vengano in nostro aiuto esprimendo il loro dissenso e sensibilizzando l’opinione pubblica del paese dove risiedono. Ne avete sia la forza che le capacità.
A questo proposito vogliamo ricordare a tutti che lo Statuto Siciliano fa parte della Costituzione Italiana ed ha natura pattizia: non è cioè una concessione dello Stato Italiano, ma un accordo tra due popoli diversi e quindi tra due nazioni diverse. Sotto questo profilo lo stanziamento dell’esercito in Sicilia corrisponde alla violazione di un trattato internazionale, A MENO CHE non sia il Parlamento Siciliano e richiederne l’intervento: i nostri nemici quindi sanno come stanno le cose e grazie ai traditori credono di potere agire con il supporto della legge.
Un ultimo appello vogliamo farlo ai politici siciliani che veramente credono nella Sicilia e nel mandato che gli elettori hanno loro concesso. E ve ne sono tanti, sia all’Assemblea Siciliana, sia nelle varie amministrazioni locali: mettete da parte le divisioni e ribellatevi a questo vergognoso tradimento! Non siate complici di un crimine tanto orrendo.
Ribellatevi e sarete voi gli eroi della libertà che i Siciliani sono oramai prossimi a conquistare. Non avete scelta: se non lo farete l’alternativa sarà la vergogna, il riconoscere di fronte al Popolo la vostra incapacità e la vostra inconsistenza.
Antudo!!
L’ALTRA SICILIA-Antudo
Movimento politico dei Siciliani “al di qua e al di là del Faro”
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