L’Altra Sicilia-Antudo denuncia il Ministro Giuliano Amato
Testo della denuncia inviata con raccomandata A.R. 12906426168-9 al Procuratore della Repubblica di Roma.
Al Sig. Procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Roma
Piazzale Clodio, 00195 Roma
Il sottoscritto Alfonso Genchi, nato a … il …, nella qualità di Segretario Politico e delegato dal Presidente e legale rappresentante (vedasi delega allegata) del movimento “L’Altra Sicilia – Antudo” – con sede in Palermo in via Valdemone 31 – movimento che si batte, come si evince da un estratto dello statuto, allegato, per il riscatto istituzionale, politico, culturale, economico e sociale della Sicilia,
denuncia
in nome e per conto del suddetto movimento i seguenti fatti:
In data 11 luglio 2007 abbiamo appreso, per notizie riportate dai mezzi di informazione circa un convegno tenuto a Roma e patrocinato dal Ministero dell’Interno dal tema “Islam ed integrazione”, che il Ministro dell’Interno Giuliano Amato ad un certo punto del suo discorso ha affermato: “Nessun Dio autorizza un uomo a picchiare la donna. E’ una tradizione siculo-pakistana che vuole far credere il contrario. Fino agli anni settanta si trovavano in Sicilia costumi e tradizioni non molto distanti da quelli che ora in Italia sono importati dagli emigrati di certi gruppi musulmani”.
A tale affermazione, mai smentita, sempre attraverso organi di informazione e di stampa, è seguita una precisazione che nella sostanza conferma quanto espresso in conferenza dal signor Giuliano Amato e cioè: “Da siciliano ho parlato di una Sicilia che non esiste più. Da figlio di famiglia siciliana, da bambino, ho conosciuto una Sicilia che, insieme alle tante cose positive che amavo, era anche la tradizione cui ho fatto riferimento. Ci sono capolavori del cinema e della letteratura su questo; per fortuna, come ho detto questa mattina, dagli anni ’70 quell’aspetto della Sicilia non esiste più”.
Le affermazioni del signor Giuliano Amato, espresse in un contesto ufficiale e, quindi, innanzi alla molteplicità di persone anche per mezzo degli organi di stampa, non riconducibili e riferibili alla sua posizione di eletto al Parlamento italiano ed ancor meglio non collegati all’incarico governativo ricoperto dallo stesso Giuliano Amato, costituiscono diffamazione e offese gratuite e gravissime al Popolo Siciliano – ed ad ogni suo singolo componente – alla sua storia ed alla sua cultura anche in considerazione che non risponde al vero che sia mai stata cultura e/o tradizione siciliana quella della violenza sulle donne.
D’altro canto, seppur eventualmente dette affermazioni fossero riconducibili a fatti di cronaca e dati statistici, certamente non può attribuirsi all’intero Popolo Siciliano e alla sua tradizione e cultura quanto sostenuto in esse dal Giuliano Amato. Infatti i singoli fatti di cronaca e/o dati statistici si riportano soltanto ad un numero di persone estremamente limitato e non alla totalità e neppure alla maggioranza del Popolo Siciliano. Si ha pertanto che, in ogni caso, è sussistente la diffamazione e le offese (rese mediante le superiori affermazioni) in capo all’anzi detto Giuliano Amato.
Le affermazioni non rispondenti al vero del Giuliano Amato, e la conseguente diffusione di esse a mezzo stampa, televisione e radio, hanno provocato un grave danno all’immagine della Sicilia e dei Siciliani, come Popolo e come singoli cittadini, sia in campo nazionale che internazionale, ledendo la propria dignità, nonché la propria reputazione. Tanto più grave appare questa denigrazione e diffamazione ove si consideri che l’autore è un ministro dello Stato italiano e quindi le sue parole hanno avuto una vasta eco, nazionale ed anche internazionale, ampliando il grave danno all’immagine della Sicilia e dei Siciliani.
Ciò premesso, in relazione ai fatti qui denunciati e per i quali ci si riserva la loro integrazione (con altri fatti e/o documentazione), lo scrivente Alfonso Genchi, in nome e per conto del movimento “L’Altra Sicilia – Antudo” e delegato dal legale rappresentante di tale movimento,
chiede
che l’Ill.mo Signor Procuratore di Roma, oggi adito, avvii procedimento penale nei confronti del signor Giuliano Amato (persona nota alla collettività italiana per la rappresentanza istituzionale) per le ipotesi di reato di cui agli articoli 594 e 595 c.p. ed, altresì, di ogni
altra ipotesi di reato ravvisabile e ravvisata anche se qui non espressamente richiamata.
Qualora fosse accertata la presenza di uno o più reati penali sopra indicati, o anche di altri qui non espressamente indicati, la presente ha parimenti valore di QUERELA nei confronti del Signor GIULIANO AMATO (persona nota alla collettività italiana per la rappresentanza istituzionale).
L’esponente chiede, inoltre, di essere informato sugli sviluppi della presente denuncia-querela ai sensi dell’ articolo 408, C.P.P. con ogni ulteriore riserva di legge. Chiede, infine, di essere informato (con opportuna notifica da effettuarsi al sopra indicato domicilio del movimento “L’Altra Sicilia – Antudo”) sugli sviluppi della presente entro i termini sanciti dall’articolo 407 C. P. P. Il movimento che rappresenta si riserva, infine, di chiedere il risarcimento danni e di costituirsi parte civile ed, altresì, di indicare ulteriori fonti di prove e testimoni.
Palermo, 29 agosto 2007
Con Osservanza
Alfonso Genchi
Si allega:
- Delega del presidente e legale rappresentante del movimento “L’Altra Sicilia – Antudo”
- Atto costitutivo del movimento “L’Altra Sicilia – Antudo” (copia conforme all’originale)
- Estratto dello Statuto del movimento “L’Altra Sicilia – Antudo” riguardante le finalità del movimento
Inoltre si allegano come documenti di prova:
- Stampa della notizia riportata sul sito internet ufficiale del quotidiano romano “La Repubblica”, in data 11.07.2007, dal titolo “Amato: Picchiare le donne è tradizione siculo-pakistana”
- Stampa della notizia riportata sul sito internet ufficiale dell’agenzia ANSA in data 11.07.2007 ore 20:16 dal titolo “Picchiare donne, tradizione siculo-pakistana
- Stampa della notizia riportata sul sito internet ufficiale del quotidiano milanese “Il Giornale”, in data 11.07.2007 ore 18:22, dal titolo “Amato: Picchiare le donne, tradizione siculo-pakistana” a firma “Redazione”.
- Fotocopia del quotidiano La Sicilia, edizione del 12.07.2007, dell’articolo dal titolo “Picchiare le donne usanza siculo pachistana. Prestigiacomo: Amato si scusi o lo querelo”.