Cemento sulle Eolie
Dal blog di Beppe Grillo (www.beppegrillo.it/2007/08/cemento_sulle_e.html)
Le Eolie sono bellissime. Le hanno abitate gli dei e le tracce della loro antica presenza si vedono ancora. Gli eoliani non me ne vogliano, ma le isole non appartengono solo a loro. Sono un patrimonio mondiale riconosciuto dall’Unesco. Per questo l’appello che pubblico è per tutti i cittadini del mondo. So che molti eoliani sono emigrati in Australia. Anche voi laggiù, da “Down Under” fatevi sentire. Il nostro ministro dell’Ambiente è pregato di intervenire per guadagnarsi lo stipendio.
Il partito del cemento in Italia non deve più trovare sponde o rappresentanza politica. Si sente il bisogno di altro, di spazi, della decostruzione, della demolizione delle seconde e terze case abitate due settimane all’anno. Del recupero del Bel Paese. In alcuni Comuni può costruire solo chi risiede, mi sembra un’iniziativa da copiare.
Il blog è a disposizione per una risposta del sindaco di Lipari.
“Caro Beppe,
scrivo da Lipari, arcipelago eoliano, a nome di un gruppo di miei concittadini. L’arcipelago eoliano, incluso dall’UNESCO tra i siti del World Heritage e riconosciuto tra i “Patrimoni dell’Umanità” è a rischio ecomostro! E non sto parlando di una villa abusiva o di qualche albergo di troppo…
Con la riconferma del sindaco uscente nelle ultime elezioni comunali, c’è il pericolo di una distruzione ambientale e paesaggistica senza precedenti per l’arcipelago.
Il sindaco di Forza Italia, Mariano Bruno (già vincitore della bandiera nera di Legambiente) si appresta ad avviare un progetto faraonico: la costruzione di un MEGA-porto, che andrebbe a ricoprire tutta la costa della città storica di Lipari, coinvolgendo una delle baie più belle dell’arcipelago e distruggendola irrimediabilmente. Oltre alla distruzione fisica del borgo marinaro di Marina Lunga, di fronte alla costa si andrebbero a costruire muraglioni alti 4.50 m, che toglierebbero la vista del mare.
Il progetto prevede la realizzazione di volumi e superfici in cemento che decuplicherebbero quelle del porto attuale, oltre alla costruzione di un grosso centro commerciale che occuperebbe un tratto di banchina interamente realizzato sul mare. Non si conterebbero poi i danni futuri: nei mesi estivi si concentrerebbero sull’isola centinaia di barche e barchette oltre a navi da crociera, con poco o nullo beneficio per la comunità, ma ovvii danni ambientali, poiché questo determinerà affluenze eccessive.
Come se non bastasse, il porto sarà di fatto privato per i prossimi 50 anni, poiché affidato a una società privato-pubblica formata dal Comune di Lipari (con un 30% di partecipazione) e dalla Società Condotta d’Acque spa. Questa privatizzazione comprende anche le strutture portuali commerciali, ovvero la naturale e sostanzialmente unica via d’accesso dell’isola, dove imbarcano e sbarcano navi e aliscafi.
Ciò, naturalmente, pone grandi interrogativi: qualsiasi futura spesa relativa alla manutenzione del porto rischierà di riversarsi sulle compagnie di navigazione e, di conseguenza, sulle tasche dei cittadini. Inoltre, questo progetto-scempio viene ideato e realizzato in totale assenza degli strumenti di controllo e tutela, come le prescrizioni del Piano Territoriale Paesistico, che prevede la preventiva stesura di un Piano Regolatore dei Porti, ad oggi mai realizzato. Ed è lecito temere possibili infiltrazioni mafiose.
Ricordiamo che le Eolie, caso più unico che raro nel panorama mondiale, sono tuttora a rischio di estromissione dalla lista UNESCO dei Patrimoni dell’Umanità.
Riteniamo che questo progetto non sia un fatto locale, ma un problema di carattere nazionale e internazionale; si rende quindi necessaria una campagna informativa che vada oltre la realtà locale ed è per questo che ci siamo rivolti a voi. Noi a Lipari stiamo iniziando a muoverci per cercare di impedire a tutti i costi questo scempio, e stiamo tentando di informare il più possibile l’opinione pubblica…se potete, diffondete la notizia.
Abbiamo postato su youtube un video dove ricalcando la presentazione virtuale dello studio di fattibilità della Società Condotte d’Acqua, mettiamo in evidenza le maggiori criticità del progetto.
Grazie per la collaborazione, è davvero importante!” .
Paolo