Lettera aperta a Totò Presidente della Regione Siciliana
Bruxelles, 24 agosto 2007
Sig. Presidente,
La lettera, che un funzionario dell’Assessorato all’Emigrazione e Immigrazione della Regione Siciliana ha scritto in risposta alla schietta missiva della Signora Liliana Frenda, ha sollevato la questione dei luridi viaggi “di piacere” organizzati dai suoi assessori sotto la veste ufficiale di nobili missioni con obiettivi strategici, quali – per restare nel caso in esame – l’internazionalizzazione delle imprese siciliane.
In particolar modo, L’Altra Sicilia intende denunciare pubblicamente l’operato dell’assessorato suddetto, il quale utilizza, peggio, “sfrutta” spudoratamente, l’amabilità dei siciliani all’estero per ottenerne facili scorribande e sollazzi d’ogni genere a spese di tutto il Popolo Siciliano.
Questa nostra missiva, signor Presidente, vuole mettere in luce l’arroganza di una classe politica abbietta che in Patria non ascolta più nessuna rimostranza, avendo forse la certezza di aver comprato tutto, anche la dignità dei Siciliani che vivono nell’Isola. Che è poi la ragione per cui i suoi “bravi” diventano particolarmente cattivi con i Siciliani della diaspora, i quali liberatisi dal giogo di lor signori, non hanno peli sulla lingua e hanno il coraggio di denunciare lo squallore cui da tempo immemore li avete abituati.
Il funzionario in esame, tale Michele Augugliaro, ha l’ardire di usare parole come: “Non rispondo a lettere aventi […]”. Non so se Lei, caro Presidente, è d’accordo con questo funzionario. Ma se così fosse sarebbe piuttosto grave in quanto un funzionario ha il dovere di rispondere a chiunque, parlare con tutti e prestare attenzione a ogni lettera. Come pubbico funzionario, infatti, è pagato con i soldi dei contribuenti e non può esimersi dal rispondere a chi gli chiede conto del suo operato.
Ancora Augugliaro: “[…] così come non mi interessano telefonate notturne alle 22.30 […]”. Vorrei ricordare al suo funzionario che ha ricevuto una telefonata dal Brasile, non da Misilmeri o da Termini Imerese! Il fuso orario ha fatto sì che il funzionario dell’assessorato venisse svegliato alle 22:30… ma forse era già troppo stanco del viaggio di ritorno. Si sa: la spiaggia ed il mare stancano… soprattutto a Copacabana!
La boria di Augugliaro tradisce la malcelata stizza per il coraggio dimostrato dalla Signora Frenda: “Non presto ascolto a chi cerca occasioni per sminuire e denigrare l’operato degli altri, per gonfiarsi oltre misura […]”. In questo caso è il suo funzionario a volersi gonfiare: la nostra signora Frenda gli ha solo comunicato le verità che tutti conoscono, a eccezione forse del soggetto in questione, del Suo Assessorato e del Suo Assessore. Questo funzionario avrebbe potuto chiedere a Lei, Presidente, come funzionano questi viaggi, prima di scrivere delle grosse minchiate! Sono convinto che Lei gli avrebbe consigliato di contenere la sua spocchia, non foss’altro per non sollevare il caso. Con le Sue maniere paciose gli avrebbe senz’altro detto: “calati juncu chi passa la china!”. La Signora Frenda, non ha fatto altro che mettere il dito nella piaga, e lo ha affondato bene, facendo giustamente andare in bestia il suo funzionario, date le parole indispettite dovute anche alla sua arroganza.
Strano che noi de L’Altra Sicilia, come associazione o come movimento politico, riceviamo decine di lettere al giorno di sostegno alla Signora Frenda, una coraggiosa concittadina che denuncia finalmente una situazione vergognosa. Come non dare ragione, ad esempio, alla testimonianza dell’amica Angela Argentino dalla Grecia: “potrebbe essere cambiata la data e la citta’ di provenienza e sarebbe perfetta per ogni latitudine e longitudine in cui vivono i siciliani della diaspora. Mi sono addolorata per la signora Frenda (a cui vanno tutti i miei complimenti per il coraggio dimostrato) e le pongo solo una domanda: Ma non sapeva di che pasta sono fatti i nostri politicanti?“.
Ritornando al nostro Augugliaro, la sua insolenza supera ogni misura quando afferma: “Non mi interessa sapere il motivo per cui le Associazioni che si recano a Rio per incontrare la comunità degli emigrati, vadano a cercare altri riferimenti , non La coinvolgano ed ancor meno La invitino …. provi lei a darsi una risposta!“. Parole inaudite. Il funzionario dell’assessorato avrebbe dovuto porsi il problema del perché molte associazioni non coinvolgono la Signora e tanti altri come lei e come noi. È chiaro che se USEF, FILEF, SICILIA MONDO, AITEF, RAGUSANI NEL MONDO e compagnia bella, non coinvolgono molti concittadini emigrati, la ragione sta solo nel fatto che queste organizzazioni preferiscono far gestire gli ingenti contributi che ricevono come e a chi più gli aggrada; alla faccia, e con il massimo disprezzo, degli emigrati siciliani. Emigrati, caro Presidente, che vanno tutti trattati in maniera eguale. Ma questa orrenda discriminazione dei nostri fratelli sparsi per il mondo, che noi denunciano da molti anni, si perpetua da decenni!
Fin dalla stessa nascita della Regione Siciliana, il desiderio dei nostri compatrioti di stringere relazioni e di ricevere assistenza dalla Madre Patria, è stato completamente disatteso: i viaggi di piacere – camuffati da viaggi a beneficio dei nostri connazionali emigrati – sono l’unica motivazione che spinge gli assessorati a cercare “sviluppo e aggregazione” all’estero; specialmente questo inutile e dannoso Assessorato all’Emigrazione, il quale brucia inutilmente i soldi dello Stato e della Regione. I risultati sono sotto gli occhi di tutti e appena qualcuno, come ha ben fatto la Sig.ra Frenda, denucia l’inutilità e lo spreco delle risorse pubbliche, ecco che entrate subito in fibrillazione.
Signor Presidente, dica a questo funzionario dell’Assessorato all’Emigrazione che è solo una piccola pedina, che non c’entra proprio nulla con questa insana politica. Al massimo lui profitta di qualche viaggetto intercontinentale per farsi, forse, anche un massaggio in Brasile o in altri continenti.
D’altro canto, forse a seguito delle nostre continue denunce di questo inaccettabile malcostume, da qualche tempo L’Altra Sicilia sta constatando che molte missioni non sono più annunciate, onde forse evitare problemi con i nostri siciliani all’estero.
Caro Presidente, abbia Lei il coraggio di rispondere alla lettera della Sig.ra Frenda. Ma prima risponda alle tante altre lettere che le sono state indirizzate dalla nostra associazione e che ancora oggi aspettano una sua risposta. Potrebbe forse spiegarci perché la Regione Siciliana non ha mai voluto riconoscere l’associazionismo – quello vero – promosso dalle Associazioni all’estero. Associazioni non legate alla pappatoia sicula, la quale da sempre preferisce dare miliardi a più non posso a organizzazioni parapartitiche che hanno promosso, e continuano impunemente a promuovere, viaggi vari per omini con codazzo di mogli, amanti, amici e funzionari vari. Ci dica perché, a volte anche inconsapevolmente, vi siete prestati a questa farsa, con i soldi dei contribuenti siciliani.
A questo punto, che fare?
L’Altra Sicilia, come associazione di diritto internazionale, nonché come movimento politico dei siciliani della diaspora, sarebbe persino tentata di chiedere l’abrogazione dello stesso assessorato o quanto meno di fargli cambiare nome, da quello dell’Emigrazione e Immigrazione, di cui sconoscete persino le basi minime e non avete la minima competenza, a quello dei Piaceri Regionali all’Estero. Naturalmante, anche in questo caso potete contare sulla nostra massima disponibilità: saremmo i primi ad indicarVi quali sono i paesi dove si trovano i Casinò, i Casini, i Centri per i Massaggi ed ogni altro genere di sollazzo per Voi e – eventualmente – anche per i Vostri familiari o amici al seguito.
Presidente, dica a questo funzionario che non ce ne voglia: sappiamo benissimo che è stato coinvolto dall’associazione AITAE, ma poteva benissimo essere coinvolto da SICILIA MONDO, dalla FILEF, dai RAGUSANI NEL MONDO, dall’USEF o dalle tante altre associazioni inutili e dannose per l’immagine della Sicilia nel mondo. Sappiamo benissimo che questo funzionario è stato costretto alla missione dal suo Assessore, anche se la missione gli ha dato la possibilità di mettere in tasca non poche centinaia di euro in più, dignitosamente guadagnati anche andando in spiaggia a Copacabana!
Oggi, purtroppo, in questo periodo di crisi economica causata dai SIGNORI DELL’EURO, molti Siciliani non si possono nemmeno permettere la spiaggia di Isola delle Femmine o Mondello. Ma questo ha poca importanza per Voi: ci sono i soldi e devono essere spesi, anche inutilmente.
Cosa sapete della situazione nella quale versano tanti nostri siciliani all’estero? Sapete solo come utilizzare le risorse del Popolo a vostro personale godimento!
Ci auguriamo solo che la magistratura – almeno quella contabile – verifichi i conti di chi spende allegramente i soldi pubblici per farsi vacanze, con o senza famiglia (ma in questi casi, data la bravura delle brasiliane, è meglio lasciare mogli e amiche a casa), augurandoci che almeno nel futuro ci sia meno spreco di risorse e meno sciupìo di pubblico denaro.
Caro Presidente, ci auguriamo che, dato lo spreco immenso di risorse e danaro pubblico da parte di tutti Voi, questi soldi che col tempo avete speso o accumulato, possiate un giorno spenderli in spese sanitarie per Voi, le Vostre famiglie e tutti quelli che hanno partecipato con Voi a dilapidare un ingente patrimonio proprietà del Popolo Siciliano.
In seguito a questa ennesima incresciosa vicenda proponiamo un dibattito pubblico con i responsabili dell’associazionismo a …….(lasciamo ai vari, “mezzi omini”, “ominicchi”, “ruffiani” e “quacquaracquà” di definire il proprio) in cui, finalmente, venga fuori la verità su questi viaggi di piacere camuffati da viaggi per promuovere la Sicilia e la sua immagine coinvolgendo i nostri Siciliani della diaspora.
Francesco Paolo Catania
Presidente
L’Altra Sicilia, al servizio della Sicilia e dei Siciliani della diaspora
Consigliere Com.it.es (Bruxelles-Brabante-Fiandre)