Il democristiano Lombardo ritorna all’ovile
Apprendiamo dal sito del Mpa dell’intesa Mpa-Udc che di fatto riporta Raffaele Lombardo – con il suo uccello bianco dell’autonomia – nella casa natale da cui ha mosso i primi passi e in cui è diventato l’uomo politico di successo e di potere che conosciamo e che ormai non incanta più nessuno.
Avevamo fin da subito nutrito forti dubbi sulla conversione all’autonomismo di questo strano personaggio, espressione da sempre del potere coloniale italiano nell’Isola.
Convinti come siamo che la forma sia sostanza, vorremmo soffermarci sulle parole in stile “ascaro-siciliano” del comunicato stampa congiunto Mpa-Udc.
In esso si legge: “Lungo e costruttivo confronto tra il Presidente della Regione e vicesegretario nazionale dell’Udc Totò Cuffaro e il presidente dell’Unione Regionale delle Province Siciliane e presidente nazionale dell’Mpa Raffaele Lombardo […]”.
Un tripudio di titoli e posizioni di potere per nascondere, forse anche inconsciamente, la non alta levatura dei due sul piano delle capacità tecniche e politiche. Interessante in particolare il titolo di Lombardo: presidente dell’Unione Regionale delle Province Siciliane. Essere presidenti di un’unione di province, che per lo Statuto di Autonomia Siciliana non dovrebbero neanche esistere, la dice lunga sull’amore di Raffaele Lombardo per l’autonomia siciliana!
Ma è continuando che si tocca l’apice dell’ipocrisia: “[…] si è convenuto sulla opportunità di avviare un dialogo più serrato che, si è auspicato, possa sfociare in una forte collaborazione tra le due formazioni politiche, finalizzata allo sviluppo della Sicilia e imperniata sui principi della solidarietà, della partecipazione democratica e della autonomia siciliana […]”.
L’UdC e il Mpa, eredi storici di quella Democrazia Cristiana (poco democratica e per niente Cristiana) che in 60 anni di quasi ininterrotto potere ha fatto a pezzi la Nostra Patria, ora si preoccuperebbero di “sviluppare” la Sicilia dopo averla sottosviluppata e asservita agli interessi italiani? Davvero ridicolo poi il richiamo ai principi su cui dovrebbe essere imperniata la collaborazione tra queste due costole della balena bianca: “solidarietà”, “partecipazione democratica” e “autonomia siciliana” (sic!).
Per quanto dovremo ancora leggere comunicati di regime come questo, che ha tutto il sapore della beffa e della sfrontatezza?
Questi uomini del palazzo non hanno bisogno di comunicati stampa del genere per mettere in atto principi così nobili. Se lo volessero, potrebbero applicarli domani stesso, senza intese e senza inutili trionfalismi, rendendo così giustizia al Popolo Siciliano di 150 anni di inutili sofferenze, lutti, privazioni e umiliazioni.
Nel comunicato congiunto seguono poi una serie di temi all’ordine del giorno dell’agenda politica regionale.
Ci fosse tra questi quello più importante, quello che da solo risolverebbe tutti i nostri problemi, ovverosia l’applicazione immediata e totale dello Statuto di Autonomia Siciliana! Ché la nostra Automia non è un principio cui ispirare le manovre di palazzo, ma è La Nostra Sacra Carta Costituzionale, la cui applicazione integrale garantirebbe a tutti i Siciliani un presente ben diverso dalla desolazione odierna offerta da Cuffaro e Lombardo.
Il ritorno del leader del Mpa all’ovile conferma tutti i nostri sospetti sulla strana conversione di questo soggetto all’autonomismo, dopo una vita spesa dentro i giochi di potere democristiani.
La verità, che noi abbiamo smascherato in tempi non sospetti, è che Lombardo ha captato un nascente movimento di ribellione e di crescente consapevolezza di se del Popolo Siciliano e delle sue legittime aspirazioni all’autonomia.
Approfittando di dissapori nati all’interno dell’UdC, ne è prima uscito per attirare a se quanti più consensi possibili dal mondo autonomista. E adesso vi rientra lentamente con un’intesa ai vertici della ex balena bianca regionale… l’uccello bianco ritorna alla balena bianca!
Bentornato a casa Raffaele – figliol prodigo – Lombardo!
Ufficio stampa
L’Altra Sicilia – al servizio della Sicilia e dei Siciliani della diaspora
PS: A questo proposito vi invitiamo a leggere un nostro comunicato del 28 giugno 2005:
Non tutti i sicilianisti abboccano all’uccello di Raffaele Lombardo