Quando il giornalismo si trasforma in occultamento della verità,
offesa e puro sado-masochismo!
RAGUSA – 27 Luglio 2007 – Il mio sogno, da “piccolo” (in quanto ancora a 36 anni mi sento..giovane), era quello di diventare giornalista perchè in questa figura rivedevo il ruolo fondamentale di chi trascrive eventi nel rispetto assoluto della verità e/o i propri pensieri senza necessariamente calpestare le convinzioni altrui. Oggi, mio malgrado, devo rivedere questa mia convinzione alla luce di un articolo apparso il 25 Luglio su “La Sicilia” a firma di Antonio Di Grado ed intitolato: “Il PD e la Sicilia, restaurare i valori”.
Confesso di aver cominciato a leggere tale articolo perchè credo tanto in certi valori che nessuno degli schieramenti presenti in Sicilia (questo per onestà intellettuale) ha mai preso e fatto propri. Ma sapete com’è…la Sicilia è da sempre un “grande laboratorio politico”, dico: vuoi vedere che si stia muovendo qualcosa? Inizialmente leggo e condivido, in linea teorica, quanto il prof. Di Grado si affanna a scrivere e cioè che non si può celebrare o anche solo assolvere questo centrosinistra isolano che ci ha regalato il deplorevole 61 a 0, o l’inglorioso tracollo delle opposizioni, o l’impero incontrastato di Cuffaro e Lombardo, e via discorrendo. Poi mi sorge un dubbio, vuoi vedere che l’illustre prof. Di Grado, attraverso una critica, vuole comunque convincerci della bontà della nascita del Partito Democratico. Vuoi vedere che semplicemente cambiando nome cambia tutto? E addirittura per il bene della Sicilia? Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio! Prima di passare a conclusioni affrettate continuo a divorare il suo articolo fin quando comprendo che lo stesso si è trasformato in un attacco frontale a chi si definisce sicilianista o presunto tale. Ma per quale motivo, prof. Di Grado? Cosa le hanno fatto i sicilianisti? O, meglio ancora, cosa ha avuto dal Centro-Sinistra? Come può essere giudicato un giornalista che scrive queste cose: “..nella Sicilia dove un monarca del centrodestra può permettersi, senza essere contraddetto, di dare a Garibaldi del malfattore calpestando la storia e i valori fondanti della Nazione (???) e autorizzando un sicilianismo d’accatto, ignorante e querimonioso.
Logora e mendace favoletta, quella della Sicilia conquistata e colonizzata, che non fa onore anzitutto alla Sicilia, che viceversa governò l’Italia per lunghi e decisivi periodi, e che è più moderna e può essere più competitiva di quanto i nostalgici del ficodindia e del marranzano vorrebbero farci credere. ”
Carissimo prof. Di Grado, ma Lei non era una persona di cultura? Secondo me non lo è mai stato e per correttezza (io l’ho sempre avuta!) le spiego pure perchè:
1) La Sinistra in Sicilia esiste solo sulla carta e credo dovrebbe prendere esempio dal Centro-Destra nazionale che almeno riesce a fare ostruzionismo, ma Lei, ipotetico uomo di cultura, fa finta di non saperlo!
2) Magari tutti ammettessero con coscienza quanto Garibaldi eroe non era! O Lei ama leggere solo certi libri di Storia? Ma allora dov’è finita la Sua imparzialità? Carissimo prof. Di Grado..anche i bambini sanno che i libri di Storia li scrivono i vincitori, Lei no?
3) Di quale Nazione stiamo parlando, prof. Di Grado? La Nazione italiana? C’è o ci fa? Ma Lei dove vive, a Roma? Perchè sa, qualche dubbio mi sovviene. Lei che si annovera tra quelli in grado di stabilire chi è il Santo e chi il Folle, conosce realmente la situazione tragica vissuta giornalmente da milioni di siciliani? O vive tra le nuvole?
4) Carissimo Professore (veda sono ancora educato), io mi sento tanto sicilianista e mica sono tanto diverso da Lei, ho studiato, leggo, penso e lavoro. Non mi sento ne accattone, ne ignorante e ne querimonioso e come me credo tanti altri sicilianisti convinti. Perchè veda, se aggettivo è stato mai così inappropriato per un sicilianista è proprio l’essere accattoni, accattoni di cosa? Con chi? Ma dice sul serio? Accattoni saranno tutti quelli che si attaccano al politico di turno per avere un posto di lavoro ma non ha senso spiegarlo a Lei che di “lecchinaggine” mi darebbe sicuramente lezioni. Accattone e lecchino è per me chi parla e scrive per compiacere qualcuno, è d’accordo con me, prof. Di Grado?
Carissimo professore, invece di scrivere fregnacce e offendere a destra e a manca, provi a ridare onore al ruolo di giornalista corretto quale Lei purtroppo credo non sia (il beneficio dell’inventario lo lascio comunque, non sono come Lei), provi a scrivere delle difficoltà di tanti siciliani costretti a lavorare per pochi euro invece di imbottirci di assolute minchiate sul Partito Democratico (che mangiare non ce ne ha mai dato e mai ce ne darà). Scriva di come siamo costretti in Sicilia a lavorare in nero e/o a tariffe imposte dalle imprese con la minaccia di riuscire a sostituirci con tanti rumeni e tunisini (loro si che lavorano per molto meno!). Parli degli aumenti ferroviari controfirmati dall’Assessore Regionale ai Trasporti (un hippy hippy urrà a lui), aumenti immotivati in quanto nessuna miglioria ai servizi è stata apportata. Lo scriva come probabilmente tra qualche anno (forse mesi) per spostarsi al Nord col treno bisognerà salire a Villa San Giovanni, lo dica che questo è il giochetto di chi vuole incularci col Ponte sullo Stretto (diventerebbe poi necessario). Lo scriva di come la spesa sanitaria in Sicilia ha oramai superato ogni limite per colpa dei tanti contributi elargiti ai “Monarchi” delle Cliniche Private, quelli si che sono monarchi che lucrano sulla salute di tutti noi poveri “stubbiti” che per sostituire un cerotto (e dico un solo cerotto) in Pronto Soccorso dobbiamo sborsare 25,00 euro come se il cerotto fosse realizzato in pelle di coccodrillo! Lo scriva di come alla Regione, destra e sinistra si spartiscono amichevolmente da decenni le risorse di quest’Isola. Questo deve scrivere, non fiumi di parole inutili e soprattutto offensive.
E poi, un’ultima cosa: carissimo Professore, i ficodindia fanno bene alla salute ed il marranzano allieta e/o allietava le serate nei bagli, questo non vuol dire essere nostalgici. Sa di cosa un vero sicilianista, nel 2007, senta la nostalgia? Della vera democrazia, dei politici onesti e dei giornalisti corretti!! Un caro saluto…