Disinformazione e ricorrenze

Festeggiano Garibaldi a Miramar a pochi chilometri da Mar de la Plata e restano ancorati a vecchi stereotipi vissuti senza analisi storica nè dovuta riflessione critica.

Tralasciando tutto quello che già si è detto sull’eroe “dei due mondi”, sempre e comunque celebrato come eroe dalla vulgata corrente, quella scritta dai vincitori, l’associazione l’Altra Sicilia sottolinea invece una riflessione che i responsabili del sedicente associazionismo in Argentina dovrebbero fare propria: avvicinare i giovani italiani alla storia più recente della Repubblica, non restare ancorati a vecchie celebrazioni superate dagli ultimi riscontri di un’analisi storica finalmente obiettiva.


Come non ricordare infatti, aggiunge Eugenio Preta, che il 19 luglio di 15 anni fa, nella strage di Via D’Amelio, il giudice “solo”, Paolo Borsellino, veniva assassinato insieme agli agenti della sua scorta, lavoratori della polizia di stato, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Cusina e Claudio Traina, eroi sconosciuti (ed eroi loro malgrado) della lotta alla mafia e della resa della Giustizia e dello Stato?

Perchè non ricordare questa pur triste ricorrenza per iniziare un dibattito sulla Storia contempranea intrisa di misteri di stato che necessiterebbe di venire riproposta all’analisi e portata a soluzione senza attendere le ricorrenze?

Una ricorrenza, quella del 19 Luglio 1992, del sacrificio di Paolo Borsellino, che i giovani di Miramar sembrano disconoscere, forse distratti dalle feste per Garibaldi; uno spaccato sulla giustizia italiana, sempre pronta ad assicurare alla galera il ladro di galline e mai capace di colpire più in alto, sul fronte degli affari e degli appalti e soprattutto, su quello politico, storicamente e strettamente legato agli altri due.

Perchè non approfittare della ricorrenza, ricorda Eugenio Preta, per fare crescere i nostri giovani che vivono all’estero, perchè portarli sempre e comunque a degustare piatti tipici e, nel caso dei ragazzi argentini, a ballare il tango?
Non lasciamoli ancorati alle ormai andate ricorrenze invece di aprire un dibattito, proprio tra i giovani italiani della diaspora, su Paolo Borsellino, su Giovanni Falcone, su Nini’ Cassarà, sull’assenza dello Stato, sulla nullità di una classe politica siciliana che non sa o non vuole fare il punto sul suo problema piu’ grave: quello mafioso.

Insegniamo ai nostri giovani a ricordare eroi positivi come Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Boris Giuliano, Nini’ Cassarà come Rita Atria, la giovane che aveva collaborato con Borsellino per fare arrestare decine di mafiosi, “suicidata” poi dalla mafia una settimana dopo l’assassinio del giudice.
Additiamo loro il disprezzo del suo proprio paese, Partanna, durante i funerali della povera ragazza, lei si’, vero eroe dimenticato della lotta alla mafia, altro che l’eroe dei due mondi, oggi perduti tra appalti, misteri e connessioni tra imprenditori, politici e mafiosi.

L’Altra Sicilia
Presidenza