COORDINAMENTO INTERSINDACALE SPECIALISTICA PREACCREDITATA ANISAP, FEDERBIOLOGI,
Si quotano a euro 829.645.000 le risorse complessivamente assegnate all’assistenza specialistica ed a euro 736.000.000 le valorizzazioni delle sole prestazioni specialistiche. Non espliciti i motivi che lasciano ingiustificata una spesa di euro 93.645 (829.645.000 – 736.000.000) derivanti, forse, dall’impropria attribuzione al comparto del costo degli specialisti SUMAI.
Nel comparto della specialistica territoriale, le strutture preaccreditate erogano oltre l’80% di 42 milioni di prestazione specialistiche effettuate nel 2006.
Rapidamente quindi: circa 33 milioni (42 * 80 %) di prestazioni specialistiche rese dagli specialisti preaccreditati costano al SSR poco meno di 317 milioni di euro come fatturato e 280 milioni di euro come pagato.
Costo unitario 12 euro;
9 milioni di prestazioni specialistiche rese dal pubblico costano circa 300 milioni di euro, costo unitario 30 euro.
Il maggiore costo unitario delle prestazioni rese dal pubblico, è peraltro un dato già noto alla politica, come risulta anche da atti del Parlamento siciliano.
Considerando che le prestazioni di laboratorio di analisi cliniche incidono per circa il 30% sul costo complessivo di tutte le prestazioni rese, sui 300 milioni di euro contabilizzate dal pubblico, circa 100 milioni sono prodotti da prestazioni di laboratorio d’analisi. Il costo dei soli reagenti per materiali diagnostici di laboratorio, per come esposto a pag. 25, è pari a euro 79.167.000, cioè il 79,16 % dell’intero fatturato prodotto dalle analisi cliniche.
Con tali costi unitari apparirebbe antieconomico l’intento di trasferire sul pubblico quote di prestazioni specialistiche e in modo particolare le analisi cliniche, mentre potrebbe essere più economico affidare al privato l’esecuzione delle prestazioni ancora effettuate dal pubblico, con un risparmio per il SSR di oltre 79 milioni di euro per soli reagenti, in aggiunta a quello derivante dai costi gestionali di difficile quantificazione.
Infondata apparirebbe poi l’affermazione sull’esistenza in Sicilia di sole 163 strutture pubbliche a fronte delle 1525 private, avendo il Ministero della salute censito in Sicilia, nell’anno 2002, oltre 619 strutture pubbliche arrivate oggi, secondo stime attendibili, ad almeno 830 strutture.
Gravemente problematica, infine, l’apparente mancanza di riferimenti, valutazioni, previsioni programmatiche dei bisogni di assistenza specialistica territoriale, anche per ruolo preminente assegnato all’assistenza territoriale e alla specialistica ambulatoriale in particolare.
· fondo assegnato, euro 436.000.000 meno 2% legge finanziaria euro 428.000.000, ulteriore riduzione del 10% per manovra di rientro, pari a euro 43.600.000, importo finale circa euro 385.000.000
· fondo realmente erogabile pari al fondo assegnato meno il ticket incassato, circa euro 48.000.000, meno l’emodialisi per la quota gravante, circa euro 50.000.000 che sottratti entrambi portano il fondo a circa 285 milioni di euro.
·
Il piano di rientro prevede quindi: meno 2% (legge finanziaria 2007 Regione Siciliana) a cui si dovrebbe sottrarre un ulteriore meno 10% pari a – euro 43.600.000 previsto nel “Piano” a cui si dovrebbero sottrarre ulteriori importi, derivanti da una peggiore remunerazione tariffaria, a cui si dovrebbero sottrarre ulteriori importi, quale sconto sulle peggiori tariffe per un risparmio ulteriore, solo da queste due ultimi interventi, di circa 65 milioni solo a carico dei laboratori di euro su un fatturato complessivo dei laboratori di circa 100 milioni di euro.
Per migliore comprensione si specifica che le attuali tariffe dei laboratori di analisi sono quelle determinate 10 anni fa, al tempo della Lira e mai aggiornate
In estrema sintesi riassuntiva:
Risparmio SSR su spesa farmaceutica 7,43 %
Risparmio programmato su costi posto letto 0.28 %
Risparmio programmatico su spesa specialistica 38,01 %
Tutto ciò è iniquo, distrugge una categoria di specialisti, i laboratori d’analisi, peggiora la qualità assistenziale in danno dei cittadini siciliani, aumenta i costi a carico del SSR, butta sul lastrico oltre 5.000 lavoratori e, per ultimo ma non ultimo, brucia di colpo il valore di mercato di quelle che a tutti gli effetti sono piccole e medie imprese che valgono complessivamente non meno di 300 milioni di euro, realizzati con investimenti tutti a carico del privato.
Ci chiediamo, Vi chiediamo:
Cui prodest ?
E’ un progetto dell’imprenditoria (?) nazionale e/o multinazionale fatto proprio dalla politica ?
E’ il prezzo che la politica deve pagare a potentati regionali ?
E’ il prezzo che la politica paga volontariamente al Governo nazionale ?
Del risparmio di circa 108 milioni di euro chi ne avrà benefici ?
Chi sono i veri autori del piano di rientro ?
E i maggiori costi che graveranno sul SSR, di gran lunga superiori ai 108 milioni di euro risparmiati, come si pagheranno ? aumentando ulteriormente il deficit della sanità ?
Allegata tabella riassuntiva dei costi e dei risparmi
Maggiore spesa per scostamento media nazionale |
781.625.000,00 |
maggiore spesa per drg costi diretti |
251.724.032,00 |
maggiore spesa per drg costi indiretti |
276.880.527,00 |
totale maggiori costi spesa ospedaliera |
1.310.229.559,00 |
risparmio programmato |
23.936.333,00 |
incidenza % risparmio su sforamento |
1,83 |
incidenza solo costo posti letto su spesa totale di 8,301,532,000 |
46,18 |
incidenza % risparmio su spesa totale di 8,301,532,000 |
0,28 |
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SPESA PER SPECIALISTICA PREACCREDITATA |
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Fondo assegnato |
427.280.000,00 |
risparmio programmato |
43.600.000,00 |
fondo teoricamente disponibile |
383.680.000,00 |
fondo realmente erogabile (disponibile – ticket – emodialisi) |
285.680.000,00 |
risparmio stimato da peggiori tariffe e sconti tariffari |
65.000.000,00 |
totale risparmio |
108.600.000,00 |
sforamento |
0,00 |
incidenza fondo specialistica su fondo totale 8,301,532,000 |
3,44 |
incidenza risparmio su fondo assegnato |
38,01 |
incidenza % risparmio su spesa totale di 8,301,532,000 |
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