Strane coincidenze
18 giugno 2007
Un cittadino siciliano che in questi giorni abbia seguito la kermesse del 60° anniversario dell’ARS e la venuta del presidente Napolitano in Sicilia da giornali e TV e che ci conosca sarà rimasto sorpreso dall’assenza de L’Altra Sicilia dal dibattito che ne è seguito.
Ebbene, cari amici e fratelli, noi non siamo stati assenti, semplicemente non vogliono farvi sapere da dove vengono tante fra le migliori idee che sono in circolazione.
Fino a venerdì scorso, a sfogliare qualunque giornale siciliano, si sentiva parlare di un movimento di traditori che nientedimeno raccoglie firme per l’abolizione dello statuto e si sentivano tutti, ma proprio tutti i politicanti, parlare di una non meglio specificata “riforma” dello Statuto medesimo. Fra tutte spiccava la voce di TOTO’ (Cuffaro) che riproponeva l’aborto della riforma bocciata la scorsa legislatura.
A questo punto non ne abbiamo potuto più.
Abbiamo telefonato al Giornale di Sicilia e chiesto che ci pubblicassero almeno una nostra breve in difesa dell’autonomia siciliana. Il Dott. Billitteri, responsabile delle cronache regionali, ci disse che avrebbe visto cosa poter fare.
Risultato: il GdS non ha pubblicato niente che riguardi L’Altra Sicilia ma molti hanno cambiato idea sullo Statuto dalla sera alla mattina!
Che strano! Ma che giro ha fatto questo nostro comunicato?
Il giorno dopo (sabato) un lungo editoriale di Miccichè sterzava vistosamente, rispetto alle dichiarazioni dei giorni precedenti, più verso l’applicazione che verso la modifica dello Statuto, e, finalmente, l’MPA, silente o incerto fino a quel punto (verificare sul loro sito)si erge a paladino inflessibile dell’autonomia.
Tutti i giornali siciliani hanno pubblicato l’intervento di Lombardo sul tema domenica scorsa.
Confrontatene il testo con il comunicato spedito da noi al GDS il venerdì precedente:
L’Altra Sicilia: attualissimo lo Statuto del 1946
L’Altra Sicilia, in occasione dell’anniversario della prima seduta del Parlamento Siciliano, considera più che mai attuale lo Statuto del 1946, conquistato col sangue e non concesso graziosamente dallo stato italiano, e manifesta la propria preoccupazione per i tentativi, ormai manifesti da più parti, di ammainare definitivamente la bandiera dell’autonomia, assurda controtendenza in un mondo in cui tutte le regioni e le comunità storiche europee chiedono maggiore autogoverno e federalismo fiscale.
Non ha senso riformare una Carta che non è mai stata veramente applicata.
Non ha senso togliere l’autogoverno ai Siciliani “perché non ne avrebbero fatto buon uso”.
Sarebbe come proporre di abolire l’indipendenza dei paesi africani per riportarli al “buon governo” del tempo coloniale che, nel nostro caso, – non dimentichiamolo mai – non fu affatto un buon governo.
La nostra proposta è di applicarlo alla lettera, di farne strumento di indipendenza economica e di farlo conoscere, sino nelle scuole, affinché si radichi quell’autocoscienza di Popolo, senza la quale non ci sarà nessun riscatto per la nostra Terra.
Per il resto, le occasioni mancate, o la mancata difesa dell’Autonomia o degli interessi siciliani, sono per L’Altra Sicilia da imputare unicamente alla mancanza di un soggetto forte del Sicilianismo paragonabile ad analoghe forze di altri paesi europei ad autonomia differenziata.
Non sarà mai un partito italiano, o anche genericamente meridionale, a fare funzionare né questo né altro statuto che oggi potrebbe solo andare indietro rispetto a quello (purtroppo solo formalmente) oggi vigente.
L’Altra Sicilia – Antudo
Certo le ultime parole bruciavano un po’… E no! non si poteva permettere che certe cose le dicessimo noi… e allora ancora avanti con l’appropriazione di idee altrui. Beninteso, noi siamo contenti che finalmente ci sia in ARS una forza che difenda lo Statuto e la sua applicazione (se mai veramente lo faranno, vedremo…), benvenuto Lombardo…
Ma che credibilità ha chi porta avanti queste battaglie solo perché incalzato dalla forza, piccola quanto si vuole, ma realmente vitale, del Sicilianismo vero?
Abbandoni l’idea del ponte (finora l’unica che sia uscita veramente da casa sua) e riempa di contenuti quest’autonomia. Ne faccia uno strumento per consentire ai Siciliani di restare in Sicilia senza limitarsi a sopravvivere e per limitare i privilegi di una razza politica padrona…
Poi vedremo se dovremo credere a questi tardivi ripensamenti…
Uffico stampa
L’ALTRA SICILIA